MAURO CORUZZI (Platinette) ## Milanese di Parma, 60 anni, showman

Maurizio “Mauro” Coruzzi, 60 anni, milanese di Parma, è uno dei personaggi più bizzarri e originali dello spettacolo italiano. Con il suo alter ego, il travestito Platinette, negli ultimi 20 anni ha conquistato grazie ai programmi realizzati per la radio e la Tv, l’attenzione e l’affetto del grande pubblico, traghettando un personaggio mai proposto prima nel nostro Paese. In questa intervista, Mauro parla di tutto, a 360 gradi, senza filtri né freni. Dall’operazione per dimagrire dello scorso settembre alla partecipazione a Ballando con le stelle, dal rapporto (inesistente) con Maria De Filippi a quello con Barbara D’Urso e Milly Carlucci, dalle pene d’amore al “divorzio” con Radio Deejay, dalla rosa di Mick Jagger alla casa di Giuni Russo, dai gay arabi alla Milano che ama, nonostante i furti in casa…

Trascrizione videointervista a MAURO CORUZZI (Platinette)

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1967, UNA ROSA DA MICK JAGGER
Io appassionato come mai dei Rolling, ieri come oggi, e questa rosa (tirata dal palco) quando lui canta Honk Tonk Woman… Lui lanciava, aveva il “mazzone”, (l’ho) presa al volo, buttata dentro il libro, classico, ed è ancora lì.

SEMPRE A MILANO
Milano era una delle località dove venivo più spesso perché vicina a Parma: un’ora. E qui succedeva di tutto.

IL LUOGO DELLA LIBERTÀ
Era per me il luogo, lo è diventato qualche anno dopo, della libertà.

LA PRIMA CASA (DI GIUNI RUSSO)
Giuni Russo e la sua Maria Antonietta cambiarono casa e io ero già molto amico loro. (Giuni) mi chiese di andare a abitare in questo (appartamento) dove loro abitavano già, in via Procaccini, perché cambiavano appartamento.

SVALIGIATO MA TRANQUILLO
Adesso vivo in un quartiere che per me è in assoluto il migliore possibile: la Maggiolina, dove non ci sono negozi, dove non c’è casino, dove parcheggio davanti a casa. Finalmente abito a piano terra. Mi hanno svaligiato casa tre volte, ma chi se ne frega. Ho cambiato casa e sono davanti al commissariato Greco. Adesso io apro le finestre e ho la polizia davanti. Non c’è stato verso perché mi hanno rapinato uguale.

VITA DI QUARTIERE
Mi piace molto la vita di quartiere, nel senso che ho un salumiere di fiducia – parto subito sull’alimentare – infatti se mi chiedessero una mappa delle migliori panetterie o focaccerie di Milano, sarei in grado di farla.

GLI INSACCATI E L’O.M.S
Nasco da una madre di Langhirano e da un padre di Felino, per cui (nasco) all’incrocio proprio del trattamento delle carni animali del maiale: prosciutto e salame… Mi è sembrato spiegato male il trattamento delle carni lavorate, e lo dico da ex contadino perché i miei erano contadini, del prosciutto non viene trattato nulla: viene messo sotto sale per cui non ci sono “nitriti”, nitrati e compagnia.

CAFFÈ BIANCO
Quello più ridicolo l’ho trovato quello del caffè. Il caffè portebbe essere cancerogeno perché è tostato, ma va! Io un caffè bianco ancora non lo conosco.

IL RAGNO A COLAZIONE
Capisco che però ci sono anche in questo caso delle lobby perché non è possibile che due giorni dopo la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità dica che ci sono insetti, cavallette e tutto il resto che sono commestibili e che altre culture lo mangiano e in Europa no… Continua a mangiare cavallette che io continuo a mangiare prosciutto, no? Cosa me ne faccio di un ragno per colazione? Se lo magni non so chi.

LA PIRAMIDE GAY
Milano ha un po’ questo, è fatta per circoli chiusi. Non sono lobby ma qualcosa che ci assomiglia. Per esempio, il mondo gay è organizzato secondo una piramide. Sono molto presuntuosi, molto presuntuose, io continuo a parlare al femminile. So che è antico ma identifica meglio un genere. Sono convinti di avere in tasca la chiave del lato bello della vita, di avere il gusto migliore possibile. Se tu segui Madonna sei una rottamata, nel mio caso no?

MOSCHEA E GAY ARABI
Non ho nessuna delle fedi possibili, solo quella in Madonna, nel senso che non pratico. Mi piacerebbe, però, che ci fosse (la moschea) in una situazione o in un quartiere, in un luogo, dove non coinvolga me cittadino perché io non ne voglio sapere mezza. Hai il tuo culto… Non mi piace l’idea dell’integrazione forzata, l’integrazione deve essere reale. Allora se tu insisti e persisti con i tuoi costumi e il tuo modo di fare con la tua vita legittima lo fai in modo tale da non rovinare la mia, o rovinarla nel senso che non puoi guardarmi con disprezzo se io passo per strada in una zona a forte densità diciamo musulmana. Perché io l’ho provato più volte..lo vedo lo sguardo..lo capisco che la donna che ti sputa sta sputando a me, finocchio o ritenuto tale. Quando poi la cultura musulmana da una parte è quella e dall’altra. lasciamo perdere, sui possibili contatti e sul sesso che fanno. Perchè se uno dice “ci stanno tutti” sembra che sia la solita finocchia erosa dall’aids in testa per cui chissà cosa vede.. e invece è così.

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L’OSSESSIONE N°1
Un leit motiv dall’adolescenza: trovare qualcuno di cui occuparmi e che si occupi di me con la stessa intensità senza rompere troppo i coglioni.

MILANO SECONDO ME
Ci sono andato solo una volta, a casa della Vanoni, vicino al Corriere della Sera e lì ho visto Milano, secondo me. Nel senso che ho visto la casa di una borghese molto ricca, ma anche una casa molto attrezzata dal punto di vista delle comodità, e al tempo stesso con una testimonial fantastica. Era come stare nel cuore… Non so, ho pensato a tutte le sue frequentazioni, ho rivisto davanti ai miei occhi: Anna Craxi, Giorgio Strehler, dei mondi diversi che Ornella ha affrontato e ha vissuto. Io ho visto Milano, in quella casa lì, su quei divani bianchi, quegli accidenti un po’ orientali. Entri in casa, “dindin”…

LA CASA DI MINA
Ho visto casa di Mina e ho visto un’altro tipo di casa, ho visto la casa di una borghese cremonese. Nel giro di 100 metri. Allora, lei abitava nella strada intorno alla Fiera. Non so il nome delle strade, (più o meno) dove c’è la casa di riposo Giuseppe Verdi, cento metri più avanti, andando verso la Fiera, la palazzina dove abitava lei, di fronte c’é una villetta liberty dove, quando era a Milano, abitava Maria Callas con il vecchio (compagno) che aveva…

CENTO METRI DI STORIA
Allora, pensare che nell’arco di cento c’era la storia italiana della musica di un certo tipo e che la Callas e Mina abitavano di fronte… Ovviamente non si sono mai incrociate perché quella con la tenia è morta ben prima, però l’aria che respiravano era la stessa. Ecco, quella è una Milano che mi piace molto.

RICONOSCIMENTI E DISAGI
Il riconoscimento sta nei fatti ,perché il personaggio come tale c’era già. C’era Vladimir che lavorava, ha fatto un’operazione molto diversa dalla mia, non so quanto calcolata, non mi interessa, sono affari suoi. Io non ho fatto altro che mettere in scena il mio perenne disagio, prima, direbbe Gaber, con l’illogica allegria di una travestita di oltre un quintale e mezzo, poi con l’intuizione di un fiutatore di cosiddetti personaggi come è Costanzo. L ’idea di svestirmi è stata sua, io non volevo neanche pensarci.

LA PAROLA ALLA TRAVESTITA
Diciamo la medaglietta (la merito) per aver dato alla travestita, che fino a prima veniva considerata marginale, o semmai una che trovi sulla strada – poveretta, perché deve campare o robe del genere – non dico una vita ma la parola.

LA CAZZATA DELLA VITA
Quella che ha determinato buona parte del mio aspetto, del mio peso: innamorarmi come nel peggiore dei romanzi rosa gay del mio compagno di classe, del mio compagno di banco, del mio compagno di movimento. Abitavamo uno di fronte all’altro per cui andavamo a scuola insieme e tornavamo da scuola insieme. Vivevamo mezza parte della giornata insieme e l’altra mezza parte lui veniva a casa mia o io andavo a casa sua insieme a due donne di cui eravamo rispettivamente il fidanzato e il fidanzato. Tranne che le due donne non sapevano che noi avevamo una storia, perciò ho fatto ciò che contesto agli altri io per primo, però ho deciso all’alba dei 18 anni. Lui mi disse: “Io non sono come te”, nel senso che voleva dire che non era, dal punto di vista ormonale incline, però ci stava, guarda caso. Io andai in panico totale perché capivo che quello sarebbe stato per me il momento di prendere, non solo una decisione, ma la follia… Questo era di una bellezza sconvolgente, uno deciso, molto interessato già allora a certe letture. Insomma, morale: si chiude il nostro rapporto in maniera definitiva con un libro. Lui mi regala Corydon di Andre Gide, a 18 anni. Cioè una roba: per quello che non è, non è stato, per quello che non sarà mai. Dandomi proprio la chiusa definitiva. Io da lì cominciai a mangiare, a bere, a farne di tutti i colori. Ingrassando 50 chili in un anno, perché avevo visto contro un muro il mio destino.

NEANCHE ALMODÒVAR
Neanche nella peggiore sceneggiatura di Almodòvar una storia simile sarebbe venuta fuori. Lui si mise con quella che era stata la mia fidanzata, tentarono di sposarsi ma lei nel frattempo trovò un’altro, si sposò con un medico. Questo medico, io a un certo punto mi ruppi una gamba, qui a Milano ai Magazzini Generali durante una festa dove facevo il privè… Morale della favola: mi faccio operare a Parma, o meglio chiedo di essere portato a Parma, quindi tu pensa il provinciale che non si fida delle strutture ospedaliere di qua si fa portare a Parma in ambulanza. Mi riceve al pronto soccorso il marito della mia ex, però io ero sotto morfina, giuro mi spaccherei una gamba per riprovare quell’effetto incredibile, perchè sembrava di stare, cioè una roba… ”Sa che io e lei abbiamo una cosa in comune”, gli dico. Tu calcola (che ero) con una gamba qui e un piede là perchè erano fratture triple esposte. Io non sentivo niente perché ero fatto come una verza e mia sorella che mi tratteneva: “Per carità, non gli dire niente, ti spacca anche l’altra gamba” (mi diceva mia sorella). Quel momento lì è stato forse quello che non avrei dovuto, anche perché siamo a metà degli anni ’70, siamo poco più che bambini.

ABORTO FUORI LEGGE
Lei incinta, decidiamo per l’aborto, che non era ancora legge. Per cui andiamo a Firenze con l’aiuto dei radicali, è lì che comincio il mio rapporto con i radicali e con Adele Faccio. C’era una clinica a Firenze, non c’era nient’altro, non c’era la legge… Per cui quel periodo li, se potessi, lo riscriverei in un altro modo.

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BALLANDO CON MILLY
Quando si è profilata all’orizzonte l’ipotesi di fare Ballando con le stelle…”Io che ballo? Ma in che film?”. Però l’idea di rovinare, fare dei buchi nel pavimento dello studio della Carlucci mi piaceva moltissimo. Poi, invece, prendendola un po’ più sul serio, dato che io faccio sempre così: utilizzo le mie incapacità per farle diventare produttive, ho detto “Beh! Mi devo impegnare per calare, perché se no così non riesco a ballare evidentemente “. Allora ho pensato che se potevo farmi controllare dagli altri, perché il vero problema mio, di quelli come me, è che il controllo ci deve essere perché sennò da soli non andiamo da nessuna parte.

MANGIANDO CON IL PALLONCINO
Quindi in questo caso la Carlucci, in questo caso tutto il percorso che precede Ballando, per me dall’ 8 di settembre, il giorno in cui mi sono fatto mettere il palloncino, è un percorso seguito dai media. A me non solo non dà nessun fastidio, ma ritengo la soluzione migliore perché anche questo è portatore di controllo. Io non voglio sapere il peso di partenza né quello di arrivo, voglio sapere (alla fine) quanto ho perso perché non voglio diventare vittima di un’altra prigionia. Quelli che si alzano la mattina e montano sulla bilancia, magari la sera prima, non so o durante la notte o non sei ancora andato in bagno e pesi un etto in più, quelli impazziscono, non voglio passare da una dipendenza all’altra. Preferisco la dipendenza dai carboidrati. Adesso lo sfizio è il ballo.

COM’È FINITA CON MARIA DE FILIPPI
Con Maria non può finire, quando mai trovi un’altra così? Nel senso che è finito un rapporto durato diversi anni con Amici ma è profondamente cambiato per cui cosa io potessi poi fare ovviamente era scritto nella nuova versione di Amici: niente. Perchè non parla più nessuno, è uno show del sabato sera. Certo, la migliore esperienza televisiva in assoluto, anche se il mio rapporto con Maria non è un rapporto profondo né lo è stato perché Maria non è così facile. E francamente io non avevo tutto questo trasporto. Dal punto di vista di frequentazione ce l’ho più con suo marito (Maurizio Costanzo).

UNA MACCHINA DA GUERRA
Maria è una macchina da guerra. Ho un rapporto più curioso e anche, non dico più intenso perché non è vero, ma mi fa meno paura, non so, Barbara D’Urso. Che ho visto ieri, persona con la quale avevo avuto un problemino perché io sono Carlucci, quindi Raiuno. Quindi tutto il resto, sono, sarò forse, non lo so… Poi magari arrivo a fare l’esame di Ballando e mi dicono “Sai cosa c’è di nuovo? Che devi tornare a casa perché hai la colonna vertebrale storta”, però la D’Urso so come prenderla. Ieri sera l’ho abbracciata, siamo stati appoggiati a una macchina, sembravamo due fidanzati vecchi. Mi piace di più quando una persona ti dà la chiave per poter entrare, qualunque sia la chiave. Maria di chiavi non ne offre un granché.

RADIO DEEJAY? C’E’ ANCORA?
Deejay? Radio Deejay? C’è ancora? ah si? La chiave non è mai entrata nella toppa perché il radicalismo chic di tutto quello che piace a una ristretta fascia di popolazione elevata a stile, no! Proprio no!

PAUSINI E MINA, CHE CEDIMENTI…
Poi i vari cedimenti Deejay li ha avuti, cedimenti dal punto di vista dello stile… Chi avrebbe mai detto che la Pausini sarebbe stata ospite, sarebbe stata lì, chi l’avrebbe mai detto che Mina passasse a Deejay con il pezzo nuovo.

FENOMENI DI NICCHIA
Ho una naturale, instintiva antipatia per i fenomeni. Mi danno fastidio le robe fenomenali elevate a stile. Dente è un autore fantastico, però da qua a farlo passare per il nuovo Guccini, per il nuovo non so che no, no! Cristina Donà è una (cantante) fantastica, ma è Cristina Donà, sono anni che è Cristina Donà. Non so quando farà il passo, se lo farà. Allora gli artisti di nicchia non a caso si chiamano di nicchia, perché tali restano e se lo restano per buona parte della carriera significa che quelle sono le marce che hanno. Finito il discorso, non parliamo di sfortuna, di appoggi delle case discografiche e compagnia perché non è così che funziona.

CREDITI
La videointervista e il servizio fotografico a Mauro Coruzzi sono stati realizzati negli spazi del ristorante bar 22Milano (via Principe Amedeo 2/7), che si ringrazia per la preziosa e cortese collaborazione.

 

MAURO CORUZZI (Platinette) ## Milanese from Parma, 60 years old, showman

1967, A ROSE FROM MICK JAGGER
Me, a devoted Rolling Stones fan, back then and now, and this rose when he sang “Honky Tonk Women”… he threw it, he had a bunch of them… I grabbed it, put it in a book, classic, and it’s still there…
ALWAYS IN MILAN
Milan was, of course, the place where I came more often, since it is close to Parma, just an hour away, and there was always something going on
THE PLACE OF LIBERTY
It was the place, a few years later it became freedom place for me…
THE FIRST HOME (GIUNI RUSSO’S)
Giuni Russo and Maria Antonietta moved to a new house when I was already their good friend, and they asked me to go and live there, in the place they were leaving, in Via Procaccini
I WAS ROBBED BUT I’M RELAXED
Now I live in the best neighborhood in my opinion, which is the Maggiolina where there are shops, where there isn’t noise, where there are parking spaces right in front of my house… finally! .. I live on the ground floor. My flat has been burgled three times but who cares… I moved and now I live in front of the police station… I open the window and have the police right in front of me… and I have been robbed anyway.
NEIGHBORHOOD LIFE
I really like the neighborhood life. I have a trusted butcher, to begin with food supply… If you ask me for a map of the best bakeries or focaccerie in Milan, I’ve got it.
SALAMI AND OMS
My mother is from Langhirano and my father from Felina, right in the area of cured meat and salami production…I think the treatment of processed meat wasn’t explained well, for example: as a farmer, because my parents were farmers, prosciutto isn’t treated with anything besides salt, therefore there are no nitrites and nitrates and company.
WHITE COFFEE
The most ridiculous one was about coffee: Coffee could be carcinogenic because it is toasted. Come on! I have never seen white coffee yet.
A SPIDER FOR BREAKFAST
But I understand that in this case there must be lobbies, because it is not possible that two days after the World Health Organization says that insects, grasshoppers and everything else, are edible and that other cultures outside of Europe eat them and not in Europe. Keep eating your locusts while I keep eating ham, am I right? What would I do with a spider for breakfast? (Go ahead and have one, whoever wants it!)
THE GAY PYRAMID
Milan has some closed circles, they aren’t lobbies but something similar. The gay world, for example, is organized according to a pyramid. They are very arrogant, very presumptuous. They are convinced they have the key to the beautiful side of life right in their pockets, that they have the best taste possible… If you follow Madonna you are a wreck, in my case.
THE MOSQUE AND GAY ARABS
I have no faith, only one, in Madonna. I would like a Mosque but not in a neighborhood or in a place of the city that involves me. I mean, I do not like the idea of ​​forced integration, integration must be real… It is legitimate for you to insist and persist with your costumes and your lifestyle, but you shouldn’t ruin my lifestyle, meaning that you can’t look at me with contempt if I step onto the road in a densely Muslim populated area, because I have been there several times, I see the look, I understand that the woman who spits on the street is spitting at me. Then forget about the possible contacts and sex… because if I say “they all want some”, I come across like a fag eroded by AIDS… but that’s how it is.

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OBSESSION N° 1
A leitmotiv from adolescence: finding someone to takes care of and who takes care of me with the same intensity, without breaking my balls too much
MILAN, ACCORDING TO ME
I went there only once, to Vanoni’s home, near the Corriere della Sera and there I saw Milan, according to me… I mean that I saw the house of a rich bourgeois that is also very well equipped in terms of comfort, and with a fantastic testimonial. It was like being right in the heart… I thought about all her acquaintances, before my eyes I saw Anna Craxi, Strehler… the different worlds that Ornella has famously faced, lived and wrote about… and then I saw Milan, that house, those white sofas, those damn somewhat eastern…
MINA’S HOME
I saw Mina’s place, another kind of house, I saw the house of a bourgeois from Cremona within 100mt. Back then she lived in the street around the Fiera.. I do not know the name of the streets, where the retirement home Giuseppe Verdi is, 100 meters further, going towards the fair, the buildings where she lived are in front the art nouveau house, where Callas lived when she was in Milan
100 METERS OF HISTORY
Imagine that in the space of 100 meters was the history of Italian music, and that Callas and Mina lived in front of each other. Of course they never saw each other because the one with the tapeworm died long before… However, the air they breathed was the same. That’s a Milan that I really like
REWARDS AND DISCOMFORT
The rewards were in the facts because the character already existed, there was Vladimir who did something very different than me, I don’t know if it was calculated, I don’t care, that’s his business. I did nothing but stage my permanent discomfort, at first, as Gaber would say, with the illogical cheerfulness of an over 150 kilo transvestite, then, with the insight of a so-called characters sniffer as Costanzo, the idea to undress, that was his idea, I never even wanted to think about it
THE FLOOR TO THE TRANSVESTITE
For giving the transvestite that before was considered marginal or rather one that you find on the road, poor thing, because she has to live or something like that, not a life, but a word…
THE DUMBEST THING
What has led to the way I look, to my weight. Falling in love with my classmate, my neighbor, because we lived opposite each other so we went to school together and got back from school together. We lived together half of the day and the other half he came to my house or I went to his house, with two women, whose we were respectively the boyfriend and the boyfriend, besides the fact that the two women did not know that we had a relationship. I did what I usually criticize in others. At the dawn of his 18 years he told me “I’m not like you”, he wanted to say he wasn’t hormonally prone to it, but he was up for it, as it happens. I totally panicked because I understood that it was time for me not only to make a decision but, madness… He was amazingly handsome, very self-confident, even back then, very interested in certain literature… Long story short: our relationship gets to a complete closure with a book. He got me “Corydon” by André Gide, at 18 years old he got me book by André Gide, for what there was and what will never be, giving me the final closure. From that moment I started eating, drinking and doing all sorts of things, gaining 50 kilos in one year because I saw a wall my destiny.
NOT EVEN ALMODOVAR
Not even in the worst of Almodovar’s scripts a similar story would come out. He started a relationship with the girl that had been my girlfriend, they tried to get married but in the meantime she found another man, she married a doctor. At one point I broke my leg, here in Milan, at the Magazzini Generali, at a party. Bottom line: I asked to be taken to Parma, the provincial guy who doesn’t trust the hospitals here and asks to be taken to Parma’s emergency room on the ambulance. My ex’s husband receives me but I was on morphine, I swear, I’d smash my leg again for that amazing feeling. “Do you know that you and I have one thing in common?” I had my leg here and my foot there because I had triple exposed fractures. I didn’t feel anything because I was completely wasted and my sister held me back “For God’s sake, don’t say anything or he will break the other leg”. In that moment I shouldn’t have… because we were in the mid 70’s, only a little more that children.
ILLEGAL ABORTION
She was pregnant, we decided to go for an abortion but abortion wasn’t legal yet. So we went to Florence with the help of the Radicali, that’s when I began my relationship with the Radicali. With Adele, there was a clinic in Florence, nothing else, there wasn’t a law… so if I could I would rewrite that time in another way.

Video 3
DANCING WITH MILLY
When the possibility of doing Dancing with the Stars stretched out on the horizon… “What? Me dancing?” But I loved the idea of ruining and making holes in Carlucci’s floor. But then I took it a bit more seriously, as I always do so: I use my inabilities to make them productive. I said “Well, I have to commit to lose weight, otherwise I obviously I can’t dance”. Then I thought that if I could have others controlling me, because for those like me that’s the solution, because otherwise we don’t go anywhere…
EATING WITH THE INTRAGASTRIC BALLOON
So in this case Carlucci, the path before Dancing with the Stars, from September 8, the day when I put the balloon, is a path followed by the media, not only it isn’t an annoyance for me but I think it’s the best solution because it ensures control. I don’t want to know the starting weight nor the end weight, I want to know how much I lost. I don’t want to become a victim of another kind of imprisonment. Those people that get up in the morning and get on the scale, maybe also the night before, and go crazy because they weigh 100 grams more because they hadn’t gone to the loo yet. I will not go from one addiction to the other, I prefer carbohydrates addiction. Now dancing is my treat.
HOW DID IT END UP WITH MARIA DE FILIPPI?
With Maria it can’t be over, where do you find another one like her? What ended is a relationship linked to Amici that lasted several years, but it has changed so much, what could I do… Obviously it was written in the new version of Amici because nobody speaks anymore. It is a Saturday night show, certainly the best TV experience ever. Although my relationship with Maria is not deep nor it ever was because Maria is not so easy, and frankly I didn’t feel much emotional ardor, I feel it more with her husband
WAR MACHINE
Maria is a war machine , I have a more curious relationship and also, I can’t say more intense because it is not true, but it makes me feel less afraid, with Barbara D’Urso. I saw her yesterday, I had a little problem with her because I work with Carlucci, Rai 1 and so… Well, I don’t know, maybe when I get to the examination for Dancing with the Stars they’ll tell me “Do you know what’s new? You have to go home because you have a crooked spine”. I know how to relate to D’Urso. Last night I hugged her, we were leaning against a car, we looked like two old lovers. I like people who give you the key, any key… Maria doesn’t offer many keys.
RADIO DEE JAY? IS IT STILL THERE?
Deejay? Radio Deejay? Is it still there? Really? The key never entered into the lock… Because the chic radicalism of everything that appeals to a small segment of high style population… no! Absolutely not!
PAUSINI AND MINA. WHAT A RETREAT…
Then Deejay retreated, from a style point of view. Who would have thought that Pausini would have been their guest, who would have thought that Mina’s new piece would have been run by Deejay?
NICHE PHENOMENON
I have a natural, instinctive dislike for phenomena raised to high style. Dente is a fantastic author, but considering him as the new Guccini… no, No! Cristina Donà is fantastic but Cristina Donà has been Cristina Donà for many years, I don’t know when she will have her big break. There is a reason why niche artists are called so, because that’s what they are and if they keep being so for most part of their career it means that those are the gears they have. End of story. Let’s not talk about bad luck, support of record companies and so on because that’s not how it works.

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