Una categoria di pensionati potrebbe ricevere molti soldi in più già a partire dai prossimi mesi, a seguito di importanti modifiche arrivate con la legge di bilancio.
I pensionati così come i lavoratori, le famiglie, i giovani, non riescono ad arrivare alla fine del mese come prima, a seguito della crisi economica che ci ha colpiti nel corso degli ultimi anni a seguito della pandemia da covid e della guerra Russia-Ucraina che con i suoi colpi di coda ha causato parecchie problematiche e messo in difficoltà tutti gli Stati del mondo.
Ci sono pensionati che non riescono ad arrivare alla fine del mese e che per questo rinunciano a fare la spesa, altri che si spostano con i mezzi pubblici pur di non sprecare carburante inutilmente. In realtà l’unica cosa che bisognerebbe fare sarebbe intervenire sulla cifra delle pensioni, andandole ad adeguare ai prezzi del mercato per aumentare di conseguenza il potere di acquisto di ciascun contribuente.
Per quanto possa sembrare strano, la crisi e le difficoltà affrontate dai pensionati e dalle famiglie in difficoltà causano non pochi problemi anche al governo le cui casse sono sempre più vuote. Questo succede semplicemente perché chiunque è costretto a rinunciare ad alcune spese specifiche, per cui i soldi che entrano sono veramente pochi e non bastano.
Rivalutazione delle pensioni, quali sono le ipotesi prese in considerazione dal Governo Meloni
A partire dal primo gennaio 2022 qualcosa è già cambiata, è scattata infatti la rivalutazione delle pensioni al 7,3%, una cifra parecchio alta che non si era mai vista negli ultimi anni. Ad avere diritto a maggiori aumenti saranno le pensioni minime che riusciranno ad ottenere una rivalutazione del 120%. In alcuni casi l’importo potrebbe lievitare fino a €1000.
Le perequazioni, sono già arrivate nel mese di ottobre con un anticipo del 2%, poi a seguire anche a gennaio e così si andrà avanti per il resto dei mesi. Successivamente le pensioni minime potrebbero andare da €572 a €600, anche se qualcuno avanza l’ipotesi che l’importo si fermi a un po’ più sotto semplicemente perché il Governo non ha la possibilità economica di sostenere questi costi.
Pensionati integrati al minimo, chi avrà diritto alla perequazione del 7,3%
I pensionati integrati al minimo avranno diritto a cifre importanti perché almeno per il momento con la pensione minima che ricevono non possono nemmeno sostenere le spese che hanno a che fare con la salute o a provvedere a qualsiasi problematica dinanzi alla quale inevitabilmente si ritrovano.
Proprio a loro che ha pensato il governo Meloni che in queste settimane sta facendo il possibile per favorire una categoria disagiata, in forte difficoltà. La perequazione del 7,3% spetta alle pensioni che hanno importi fino a 2.100 euro, per tutte quelle che hanno l’importo superiore invece la rivalutazione sarà di una percentuale più bassa del 100% ma è ancora tutto quanto da vedere, valutare e stabilire.
Pensione minima, ecco come e quanto potrebbero aumentare gli importi
Nel 2022 alcuni percepivano una pensione minima di 525 euro, davvero improponibile, che ha dell’assurdo. Questa però potrebbe già essere arrivata alla fine dei suoi giorni perché con la rivalutazione del 7,3% l’importo potrebbe addirittura arrivare a toccare 563 euro o più.
Mentre per quanto riguarda le pensioni al minimo, la perequazione potrebbe essere del 120% e quindi l’importo mensile potrebbe essere addirittura di 572 euro. Alcuni cercano di puntare a 600€ o addirittura avvicinarsi ai 1000 euro entro la fine della legislatura. Anche se questo obiettivo sembrerebbe essere parecchio lontano.
In questo caso ad ottenere €1080 euro, e cioè 90 euro mensili, sarebbero soltanto i pensionati over 75 che rientrano nell’Isee stabilito che deve rientrare in una specifica soglia. Le risorse al momento disponibili sono insufficienti, per cui bisognerà puntare ad un aumento di €590 mensili per molti pensionati e soltanto dopo aver fatto i conti magari provvedere ad aumentare le soglie.