A partire da gennaio 2023 potrebbero cambiare tantissime cose per centinaia di persone in Italia. Si fa riferimento agli aumenti sulla pensione stabiliti e richiesti dal governo Meloni che adesso vuole adottare un sistema tutto nuovo, di perequazione delle pensioni.
Con il nuovo sistema del governo Meloni si vogliono aumentare gli importi minimi, andando a tagliare gli assegni più alti.
Nonostante tutto ciò i sindacati, pensano e affermano che a venire penalizzati dalla riforma saranno proprio i pensionati che ricevono degli assegni tra i 1.500 e i 1.600 euro netti al mese. Per cui anche in questo caso ad essere penalizzati non saranno come si pensa, i più ricchi ma il ceto medio.
La riforma fa riferimento al decreto firmato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
Come avverranno i pagamenti delle pensioni in Italia
La novità riguarda tutti coloro che ricevono gli accrediti su BancoPosta, Postepay e conti correnti. Si ricorda che come successo anche negli anni passati coloro che preferiscono ritirare la pensione in contanti possono farlo sempre rispettando il calendario dei pagamenti.
I pagamenti delle pensioni avverranno in ordine alfabetico, quindi in base alle lettere dei cognomi. Per avere ulteriori informazioni, per essere certi delle date di erogazione delle pensioni, per qualsiasi problema, si consiglia di rivolgersi all’Inps. Nel corso degli ultimi anni il costo della vita è aumentato per tutti.
Arrivare alla fine del mese è diventato difficile, per certi versi impossibile soprattutto per le famiglie numerose e per i pensionati che sono costretti a rinunciare a qualcosa.
Quando avverranno i pagamenti delle pensioni
Di conseguenza, Martedì 3 gennaio, a ricevere la pensione saranno tutti coloro che hanno il cognome che va dalla A alla B, mercoledì 4 gennaio la riceveranno tutti quelli che hanno il cognome che va dalla C alla D. Giovedì 5 tutti coloro che hanno i cognomi che vanno dalla E alla K, sabato 7 gennaio di mattina saranno erogate le pensioni dalla lettera L alla lettera O, lunedì 9 gennaio a ricevere la pensione saranno i pensionati dalla P alla R e per concludere da martedì 10 gennaio dalla S alla Z.
Attenzione però perché non tutti i pensionati potranno ricevere l’aumento della pensione sin da subito. A beneficiarne saranno soltanto titolari dei trattamenti minimi o con prestazioni assistenziali per esempio coloro che godono dell’invalidità e coloro che percepiscono pensioni con importi non superiori ai €2100 lordi.
Coloro che prendono una pensione pari o superiore a 2101,50 euro al mese potranno ricevere l’aumento soltanto a partire da marzo 2023 oppure da aprile 2023. Una volta chiarito questo aspetto si passa a ciò che interessa veramente a tutti i pensionati, ovvero si cerca di capire esattamente di quanti soldi in più si parla al mese.
Rivalutazione del governo Meloni, ecco cosa sta cambiando e come
La rivalutazione del governo Meloni è del 7,3%, per cui è variabile in base all’importo della pensione stessa. Il sistema delle valutazioni del nuovo governo prevede ciò che segue. Le pensioni minime arriveranno a quota €571 al mese con una rivalutazione dell’8,8%.
I pensionati che hanno la pensione minima con età pari oppure superiore a 75 anni, riceveranno un assegno di €600 al mese. Chi prende una pensione di €1000, arriverà ad avere un aumento di €73 al mese, chi ha una pensione di €1500 invece riceverà 109,50 euro i più. Mentre per le pensioni di €2000 l’aumento sarà di €146 arrivando così a 1.752 euro di aumento totale.
Grazie alla rivalutazione del 8,5% i possessori di pensione da €2300 riceveranno €134 in più al mese, sopra €2500 invece l’intervento sarà di €155. Per quanto riguarda gli assegni superiori a €2800 l’aumento sarà di €109 al mese. Per le pensioni di €3000 si parlerà di un aumento di 116 euro al mese, mentre da €3500 in poi ci sarà un aumento di €120.
Per le pensioni da €4000, si parla di un aumento di 137,20 euro, per quelle da €4500 l’aumento sarà di 121 euro al mese, per quelle da €5000 sarà di 135 euro al mese, per importi superiori a 5000 euro si parla di 130 euro al mese e per concludere per le pensioni da 6000 euro al mese di 142 euro.
Aumento dei costi delle pensioni ecco cosa succederà nel 2023
In Italia la spesa maggiore è rappresentata dalle pensioni. La NADEF 2022 ha evidenziato peraltro una vera e propria impennata della spesa pensionistica. Nel corso del 2023 questa aumenterà infatti del 7,9%.
Secondo l’ultima relazione annuale del 2021 i pensionati italiani erano circa 16 milioni, 7 uomini e 8,3 donne. Le pensioni di vecchiaia ricoprivano il 24,5% delle pensioni. I superstiti il 20,5%, le prestazioni agli invalidi civili 15,3%. prestazioni di invalidità previdenziale, assegni sociali ricoprivano il 5% e il 3,9%.