Quest’anno, al Giardino dei Giusti a Milano, sono state onorate tante figure del presente e del passato, tra cui Gareth Jones e Luca Attanasio.
Nel Giardino dei Giusti a Milano, ogni anno da 20 anni, vengono premiate le persone che hanno lottato per salvare dalle persecuzioni il prossimo.
La vedova di Luca Attanasio, ambasciatore italiano ucciso nella foresta congolese due anni fa, era tra i premiati.
La Fondazione Gariwo, la quale annualmente sceglie una figura di spicco per i suoi sforzi di salvataggio, ha voluto celebrare questa persona.
Il giornalista gallese Gareth Jones onorato al Giardino dei Giusti
Tra i Giusti premiati quest’anno era presente la figura di Gareth Jones, giornalista gallese che per primo documentò l’Holodomor, ossia quando l’Unione Sovietica affamò l’Ucraina all’inizio degli anni Trenta, uccidendo milioni di persone.
Indifferente all’Occidente, Jones venne censurato dai sovietici fino alla sua morte misteriosa. Oggi al parco era presente l’associazione dei russi liberi.
“Vorrei proporre a questo parco una grande alleanza tra i bambini dell’Ucraina e i bambini della Russia in nome della libertà, della pace e della democrazia. Le persone buone oltrepassano i confini e si uniscono sotto un destino comune”, ha dichiarato il presidente della Fondazione Gariwo, Gabriele Nissim.
Si è ricordato anche Alfreda “Noncia” Markowska, una donna rom che rischiò la vita per salvare dallo sterminio il maggior numero possibile di bambini rom ed ebrei, nonostante avesse perso la famiglia durante il Porrajmos (lo sterminio nazista dei rom durante la Seconda Guerra Mondiale).
Il giurista britannico Sir Hirsch Lauterpacht ha posto centralmente l’individuo rispetto al diritto e ha promosso l’idea della responsabilità individuale di fronte a ordini disumani a Norimberga.
Lo scrittore azero Akram Aylisli ha condannato, invece, la violenza contro gli armeni nel suo Paese, sostenendo il dialogo tra le due nazioni, ma dovette pagarne le conseguenze sotto forma di “esilio” dal suo Paese.
In onore dei Giusti da parte della società civile
Nel corso della cerimonia sono state consegnate anche delle pergamene in onore di personalità meritevoli, segnalate dalla società civile.
Girolamo Taliaferro, che si adoperò per proteggere gli ebrei più vulnerabili e perseguitati e i fuggiaschi politici durante la Seconda Guerra Mondiale.
Don Paolo Liggeri, che fondò “La Casa” per aiutare ebrei e antifascisti a fuggire dopo il bombardamento di Milano nel 1943.
Ernesto ed Elvira Cattaneo e suor Teresa, che salvarono insieme una bambina ebrea dalla persecuzione nazista.
Don Mussie Zerai, attivista e sacerdote di origine eritrea che fondò la ONG Habeshia, la quale da un ventennio assiste i migranti.
L’industriale della lana Lodovico Targetti, che all’epoca dell’occupazione tedesca ospitò presso la sua abitazione di Moltrasio tanti ebrei che fuggivano dalla deportazione, accompagnandoli fino al confine.
L’ambasciatore italiano in Congo Luca Attanasio, il quale si distinse con l’associazione Mama Sofia e il suo lavoro per la difesa dei diritti umani e la grande attenzione verso gli ultimi in Africa.
La mattinata è giunta al termine con il confronto all’Anfiteatro Ulianova Radice, dove i protagonisti sono diventati gli studenti delle scuole, i quali sono arrivati da parti diverse del nostro Paese.
Insieme a loro erano presenti Zakia Seddiki, la moglie di Luca Attanasio e i tanti parenti dei Giusti, tra cui Pietro Kuciukian, Console Onorario in Armenia.