In base alle ultime notizie, sembra che l’INPS andrà a pagare fino ad un importo pari a 200 euro in più sulle pensioni del mese di novembre.
Il governo continua a ragionare sulla rivalutazione delle pensioni, un argomento che sarà analizzato anche attraverso la prossima legge di bilancio. Nell’attesa, i pensionati potranno vedere aumentato il proprio assegno pensionistico del mese di novembre grazie ai conguagli che non arriveranno nel 2024, ma con molto più anticipo. Sembra infatti che una delle ipotesi sia proprio quella di liquidare a novembre, tutti i conguagli.
Il pagamento di 200 euro in più dell’INPS
In molti sono a conoscenza del fatto l’aumento delle pensioni di gennaio dell’ anno in corso non è del tutto corretto. Un’affermazioni che si fa non perché l’Inps ha fatto dei calcoli errati ma perché ci si basa su un meccanismo di indicizzazione delle pensioni al tasso di inflazione.
Si tratta di un qualcosa che si presenta ad ogni gennaio in occasione dell’entrata in vigore della legge di bilancio che va a fissare i tassi della rivalutazione della pensione.
In ogni caso, nel mese di gennaio ancora non si è a conoscenza del tasso di inflazione che l’ISTAT ha registrato in maniera definitiva, in quanto si tratta di un tasso provvisorio.
Ed è per questo motivo che il tasso definitivo risulta essere più basso del tasso previsionale. Invece, se si verifica una situazione opposta, parte dell’indicizzazione dovrà essere restituita dai pensionati. Ed è per tale ragione che l’INPS andrà a pagare una cifra che non va oltre i 200 euro in più nel mese di novembre.
In che modo si andranno ad applicare gli arretrati e i conguagli
Sembra che al momento, il governo Meloni abbia intenzione di anticipare di alcuni mesi il conguaglio, andando così a dare un aiuto in più ai pensionati. Si tratta di un conguaglio pari allo 0,8%, ossia la differenza tra il tasso di previsione e il tasso definitivo.
In qualcosa che si presenta maggiormente per coloro che hanno un assegno pensionistico di 4 volte più alto del minimo. Inoltre è bene sapere che l’adeguamento verrà fatto a scaglioni.
Per i conguagli in questione, il sistema resta invariato.
Gli aumenti del 100% dello 0,8% riguardano le pensioni fino a 4 volte l’assegno minimo INPS. In seguito ci passerà all’ 85% per gli assegni fino a 5 volte il trattamento minimo, al 53% per le pensioni fino a 6 volte, al 47% per le pensioni fino ad 8 volte, al 37% per le pensioni fino a 10 volte e al 32% per le pensioni ancora più alte.
Ciò vuol dire che un pensionato che percepisce un assegno più alto di 5.600 euro, non andrà a prendere lo 0,8% di conguaglio di arretrati per il 2023, ma soltanto lo 0,256%.