Nonostante gli aumenti in busta paga, alcuni lavoratori troveranno dei soldi in meno a fine mese. Vediamo perchè e da cosa dipende.
Quello che inizialmente era stato annunciato come un sostanzioso aumento in busta paga, si è rivelato non essere all’altezza delle aspettative. I lavoratori italiani speravano di poter contare su un incremento che avrebbe migliorato in modo tangibile la busta paga ma non sarà esattamente così. Ecco nel dettaglio perchè l’incremento degli stipendi dei lavoratori dipendenti non sarà come tuti si aspettavano.
Il taglio del cuneo fiscale e la Legge di Bilancio
Il tanto chiacchierato e atteso aumento di stipendio è determinato dal taglio del cuneo fiscale, ovvero la riduzione di 2 o 3 punti percentuali, a seconda del reddito, dalle tasse detratte in busta paga. Confermato dall’approvazione della Legge di Bilancio, il taglio del cuneo fiscale è effettivamente entrato in vigore, ma la sua approvazione influenza anche un altro aspetto della retribuzione, ovvero i contributi. In questo caso i contributi si riducono, portando a un aumento della base di calcolo per l’IRPEF. Questo inciderà anche sulle detrazioni fiscali. Tutto questo si traduce in un aumento in busta paga decisamente minore rispetto a quanto previsto.
Gli aumenti in busta paga dovuti al taglio del cuneo fiscale
Quello che è certo è che comunque un aumento sugli stipendi dei dipendenti c’è, seppur non tanto alto quanto ci si aspettava. I lavoratori dipendenti, infatti, vedranno realmente un aumento sul loro cedolino mensile. Vediamo di capire allora perchè si parla di soldi in meno.
Prendiamo come esempio i lavoratori che percepiscono uno stipendio mensile lordo pari a 1.000 Euro. Nel loro caso i contributi passeranno dal 7,19% al 6,19%, riducendosi da 71,90 Euro a 61,90 Euro. Come è facile immaginare, diminuendo i contributi riconosciuti in busta paga ai lavoratori, lo stipendio aumenterà effettivamente di 10 Euro al mese.
Ovviamente l’esempio si rifà a uno stipendio lordo pari a 1000 Euro, ma ogni caso è a sé, in quanto tutto dipende dall’importo lordo mensile percepito da ogni singolo lavoratore. Di conseguenza gli importi potranno essere superiori o inferiori rispetto all’esempio dei 1.000 Euro lordi.
Questo porta dunque a un aumento in busta paga inferiore a quanto previsto.
Per capire perchè si parla di diminuzione dello stipendio, nonostante l’aumento ci sia, possiamo prendere come riferimento lo stipendio di un lavoratore che percepisce uno stipendio lordo pari a 1.800 Euro al mese. Nel suo caso, grazie al taglio del cuneo fiscale, l’aumento sarà pari a circa 55 Euro al mese. Se però a questi si aggiunge il fatto delle detrazioni, ovvero che saranno tagliati i contributi, l’aumento effettivo sarà di 35 Euro (420 euro di riduzione), con una perdita annuale pari a 240 Euro. Sono quindi ben 20 Euro al mese che si perdono in contributi, riducendo l’aumento tanto sperato a un minimo aumento. Le variabili sono moltissime e bisogna fare attenzione anche al reddito di ogni soggetto.