Quest’anno alcuni pensionati riceveranno un minimo di 456 euro di bonus sulle pensioni, a partire da aprile. Ecco perché.
Ci sono buone notizie per i pensionati che non hanno ancora ricevuto gli arretrati che gli spettano. L’INPS ha annunciato che questi importi verranno erogati nel cedolino di aprile. Questi arretrati nascono dalle rivalutazioni effettuate sugli importi delle pensioni in base all’inflazione. In alcuni casi si parla di aumenti fino al 7%, ciò significa che alcuni pensionati potrebbero ricevere più di 100 euro in più al mese. Vediamo nel dettaglio di che cifre si parla.
Pensioni, in arrivo gli arretrati (in ritardo)
L’INPS ha iniziato a calcolare l’ammontare degli arretrati da erogare ai pensionati già da marzo, ma alcuni dei calcoli sono ancora in corso. Per questo motivo, i pensionati che non hanno ricevuto questi arretrati a marzo li otterranno ad aprile. Questi pensionati quindi riceveranno il regolare cedolino per la pensione del mese di aprile aggiornato in base agli aumenti, e in aggiunta gli arretrati previsti.
Quello di aprile sarà dunque un mese proficuo per molti, anche se c’è da aspettare ancora un po’. Nell’attesa, comunque, i soggetti interessati possono monitorare la situazione e verificare eventuali novità tramite il sito web dell’INPS.
456 euro in più quest’anno per alcuni pensionati
Venendo alla questione aumenti, i dati diffusi indicano la possibilità di maggiorazioni fino al 7% sulle somme percepite ogni mese da alcuni pensionati. Si tratta di aumenti significativi rispetto all’assegno mensile medio percepito nel 2022.
Per fare qualche esempio concreto, un pensionato che nel 2022 riceveva una pensione lorda di 525,38 euro al mese, nel 2023 riceverà 564 euro lordi con ogni assegno mensile. Ciò significa che il pensionato in questione beneficerà di un aumento mensile netto di 38 euro, cioè ben 456 euro all’anno.
Le cifre ovviamente salgono all’aumentare della pensione, motivo per cui un pensionato che nel 2022 percepiva un assegno mensile ricco, di 1500 euro lordi al mese, da aprile ne riceverà 1610. In questo caso ci sarà quindi un aumento mensile netto di 75 euro al mese, 900 euro all’anno.
Un aiuto concreto contro l’inflazione per i soggetti più fragili
L’inflazione, ormai lo sappiamo, è l’aumento generale dei prezzi dei beni e servizi in un’economia, e può avere ripercussioni negative sulla vita di tutti in molti modi. Questo vale specialmente per i pensionati, che sono alcuni dei soggetti più fragili all’interno della società.
In particolare, l’aumento dei prezzi può ridurre il potere d’acquisto delle pensioni, in quanto il costo dei beni e dei servizi di cui i pensionati hanno bisogno aumenta più velocemente dei loro redditi fissi. Ciò significa che i pensionati potrebbero non essere in grado di soddisfare le loro esigenze essenziali, come il cibo, i farmaci o le bollette, se le loro pensioni non aumentano di pari passo con l’inflazione.
Proprio per questo motivo è importante che il governo prenda dei provvedimenti per sostenere i pensionati e garantire che le loro esigenze essenziali siano soddisfatte. I modi concreti in cui questo può avvenire includono gli aumenti nelle pensioni, o sussidi governativi per i pensionati che vivono con redditi molto bassi.
Anche politiche mirate a controllare l’inflazione stessa potrebbero contribuire a mantenerla ad un livello accettabile e prevenire il degrado del potere d’acquisto delle pensioni, migliorando in modo significativo la qualità di vita dei cittadini più anziani.