Per tutti coloro che posseggono questi requisiti l’INPS elargisce la bellezza di 700 euro al mese: tutti i dettagli.
La crisi economica ha colpito duramente le famiglie italiane e ha messo in ginocchio soprattutto i nuclei familiari che già facevano molta fatica ad arrivare alla fine del mese. Tra le categorie che stanno soffrendo particolarmente l’urto dei rincari ci sono senz’altro i pensionati, specialmente coloro che percepiscono un trattamento pensionistico inferiore ai 1.000 euro. Per questi soggetti, infatti, gli aumenti relativi ai costi dell’energia e ai prezzi dei generi alimentari si sono fatti sentire in maniera molto più pesante. Il governo sta cercando di trovare i fondi per mettere mano alle pensioni minime per innalzarle a 1.000 euro, come avrebbe voluto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, scomparso lo scorso 12 giugno.
700 euro al mese, ecco a chi spettano: l’INPS spiega tutto
Sono tantissime, infatti, le persone che vivono con un importo che non arriva nemmeno a 600-700 euro al mese di pensione. Una cifra davvero troppo bassa, che spinge il governo a pensare a una possibile riforma delle pensioni da approvare entro la fine della legislatura.
In alcuni casi, infatti, le pensioni sono così basse da non venire concesse dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Ad esempio c’è chi non riesce a raggiungere la quota minima per poter ottenere la pensione.
Per le persone che rientrano nel sistema contributivo, infatti, l’importo non può mai scendere sotto la soglia dei 754,90 euro al mese, dato che l’assegno sociale, ad oggi, è di 503,27 euro (l’importo deve essere pari o superiore a 1,5 volte, ndr).
Come fa, quindi, chi prende una pensione minima da 700 euro a raggiungere quella soglia, tenendo conto che non sono affatto poche le persone che hanno cominciato a lavorare prima del 1996 ma nonostante ciò percepiscono una pensione talmente bassa da risultare assolutamente non dignitosa?
Per questi soggetti, che hanno versato contributi di scarsa portata o hanno avuto carriere lavorative molto spezzettate, l’INPS concede delle interessanti opportunità.
L’Istituto, infatti, valuta per queste persone le maggiorazioni sociali o in alternativa l’integrazione al trattamento minimo, anche se per avere accesso a queste agevolazioni è necessario possedere una situazione reddituale caratterizzata da valori bassi.
Con l’incremento al milione si ottengono 700 euro al mese in più
Non è tutto, perché per le persone con pensione così bassa si può sfruttare anche l’incremento al milione. Si tratta di una vecchia misura introdotta dall’allora governo Berlusconi che imponeva che le pensioni minime non potessero mai scendere sotto il milione di lire.
Con il cambio attuale siamo sui 700,18 euro al mese. Una bella cifra, che richiede però il possesso di determinati requisiti per ottenerla. Tanto per cominciare bisogna fare domanda all’INPS, dato che non si tratta di una misura che scatta in automatico.
Venendo invece ai requisiti veri e propri, il richiedente non deve avere meno di 70 anni e deve rientrare nelle soglie minime stabilite dall’INPS. In caso di persona single la soglia per il 2023 è di 9.102,34 euro, mentre per una persona coniugata si sale a 15.644,85 euro.
Infine, ogni cinque anni di contributi versati scatta la riduzione di un anno per il diritto a godere della maggiorazione. Per essere più chiari, se si possono dimostrare 20 anni di contributi l’accesso alla misura avviene all’età di 66 anni.