Uno studio ha evidenziato che i guadagni di molti pensionati sono calati di molto nel 2023 rispetto agli scorsi anni. Ecco perché.
La UILP ha diffuso i dati di uno studio che evidenzia come dal 2011 al 2022 il potere d’acquisto dei pensionati italiani sia letteralmente crollato. In particolare, ci sono pensionati che nel 2023 percepiranno fino a 115 euro in meno. Vediamo chi sono e perché accade.
Tagli per i pensionati: lo studio della UILP
A mettere in luce la grande perdita in termini di guadagni dei pensionati dal 2011 ad oggi è stato uno studio della UILP. Cos’è la UILP? La sigla sta per Unione Italiana Lavoratori Pensionati, e si tratta di un sindacato di categoria che rappresenta anziani e pensionati della Confederazione Sindacale UIL. Fondata nel 1995, la UILP ha come obiettivo principale la tutela dei diritti e degli interessi dei pensionati italiani.
Tra le principali attività del sindacato ci sono la negoziazione di accordi per la protezione sociale e l’assistenza sanitaria, la promozione di politiche pensionistiche e il sostegno alle iniziative di solidarietà tra le generazioni.
Inoltre, la UILP offre ai propri iscritti una vasta gamma di servizi, come consulenza fiscale, assistenza legale, informazioni sulle agevolazioni fiscali e sull’accesso ai servizi pubblici.
La UILP rappresenta quindi un punto di riferimento importante per gli anziani e i pensionati italiani che cercano di tutelare i propri diritti e di migliorare la qualità della propria vita.
Risparmiati 2,1 miliardi di euro a spese dei pensionati
E così la UILP ha fatto sapere che, secondo le proprie indagini, le pensioni nel 2023 saranno ridotte di ben 340 euro in media rispetto agli anni precedenti. Questo comporta un indebolimento del potere d’acquisto di addirittura 4.450 euro. Una situazione che tuttavia non riguarda tutti i pensionati, ma solo coloro che percepiscono ogni mese un importo superiore a quattro volte la pensione minima.
Sono proprio le pensioni di questi cittadini infatti ad aver subito dei tagli, che hanno permesso di risparmiare fino a 2,1 miliardi di euro netti. Il segretario generale della UILP Barbagallo ha annunciato che l’associazione sindacale si attiverà per presentare dei ricorsi contro questi tagli, a proprie spese e avvalendosi del sostegno dei legali UIL.
Quanto perde ogni pensionato interessato dai tagli
A quanto ammontano quindi i tagli sulle pensioni 4 volte superiori all’importo minimo? Si tratta di tagli diluiti nel tempo, e infatti una pensione che contava 1.500 euro al mese nel 2011, nel 2022 ha perso ogni mese 58 euro circa.
Questo ha comportato quindi una diminuzione del potere d’acquisto del pensionato che la percepiva pari a 760 euro in un anno. La situazione è ancora peggiore salendo di fascia, perché una pensione da 3.500 euro lordi nel 2011, l’anno scorso ha perso 340 euro al mese. Tutto ciò ha portato a una perdita di 4.450 euro in un anno sul potere d’acquisto.
Che dire di quest’anno? Rispetto all’anno scorso, una pensione da 2.500 euro al mese ne perde 25, cioè 325 nel corso dell’anno. Una pensione di fascia superiore, pari a 3000 euro, ogni mese del 2023 perde 92 euro, cioè 1.200 in tutto l’anno.
Sono 115 invece gli euro persi ogni mese dai pensionati che nel 2022 percepivano una pensione da 3.500 euro lordi. Questi ex lavoratori perdono quindi 1.500 euro nel solo 2023. Si tratta quindi di tagli importanti, addirittura stimati fino al 68% in meno per le pensioni di fascia più elevata.