Grazie alle ultime decisioni del governo Meloni i cedolini dei pensionati a partire dal 2023 subiranno un incremento importante che in alcuni casi cambierà di poco la situazione mentre in altri farà decisamente la differenza.
Le pensioni a partire dal mese di marzo vedranno un aumento interessante, potrebbero addirittura esserci aumenti fino a 10 volte la somma iniziale.
La manovra del 2023 prevede aumenti fino a 4 volte il trattamento minimo delle pensioni.
Redditi da pensione, ecco cosa cambia con il nuovo governo Meloni
Per cui i redditi da pensione fino a 4 volte il rendimento minimo da 2000 euro, riceveranno una rivalutazione del 7,3%. Gli assegni tra 4 e 5 volte avranno una rivalutazione dell’85% e così via dicendo.
Parlando in termini di euro, per le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo ci sarà un aumento del 100% arrivando a €2100 euro. Poi si passa alle pensioni da 4 a 5 volte il minimo arrivando a 2620 euro, con un aumento delll’85%. Per le pensioni da 5 a 6 volte il minimo, si parla di 3150 euro.
Per i pensionati che hanno pensioni da 6 a 8 volte il minimo di parla di un aumento che arriva a 4200 euro, per quelli da 8 a 10 volte si tratta di €5250. Per concludere ci sarà un aumento di oltre 10 volte il minimo per i pensionati che ricevono 5250 euro con un aumento del 32%.
Per tutto il biennio 2023-2024 ci saranno delle modifiche anche per quanto riguarda le tredicesime. Molti pensionati nel 2023 riceveranno €570, mentre l’anno successivo ne riceveranno 580. Questo vuol dire che un aumento di 80 euro prevede ben 960 euro in più sul cedolino all’anno.
I titolari di trattamenti pensionistici di 75 anni o di età superiore, nel corso del 2023 vedranno un aumento del 6,4%, quindi riceveranno la pensione minima di €600. Nel 2022 l’importo dei trattamenti minimi era di €525,38.
Pensionati over 75 anni, cosa sta cambiando
Per quanto riguarda i soggetti over 75 anni, sta per scattare una rivalutazione del 6,4%, piuttosto che, come è sempre stato dell’1,5%, con l’indicizzazione del 7,3% . Tutto questo fa salire l’importo a 597,3 euro mensili con una spesa per lo Stato di 270 milioni.
Preme sottolineare che l’incremento stabilito dal governo non sarà rilevante per quanto riguarda il riconoscimento delle prestazioni che hanno a c he fare con il reddito dei pensionati.
Quando arriveranno gli aumenti nei cedolini delle pensioni
Chi ha già ricevuto la pensione lamenta di non aver trovato gli aumenti nel cedolino. A riceverli sono stati tutti i pensionati che hanno diritto ad assegni pensionistici del valore fino a 4 volte la minima di 526 euro, quindi esclusivamente le pensioni da 2.100 euro al mese, con l’incremento di 153 euro.
Per tutti gli altri aumenti bisognerà attendere il mese di febbraio, o forse di più. Qualora dovessero essere versati gli importi spettanti nelle prossime settimane, il versamento sarà comprensivo di arretrati.
La nuova legge e la quota 103 ecco di che possibilità possono godere i nuovi pensionati
Tramite la legge n. 197/2022 viene inoltre introdotta la possibilità di uscire a 62 anni con 41 anni di contributi se i requisiti vengono raggiunti entro il 31 dicembre 2023. Per quanto riguarda i lavoratori del settore privato rimane aperta la finestra mobile di tre mesi, mentre per quelli del settore pubblico resta aperta la possibilità dei sei mesi.
Per i futuri pensionati impiegati nel settore scolastico, che raggiungono i requisiti entro dicembre 2023 c’è la possibilità di inviare la domanda di pensionamento fino al 28 febbraio 2023 con decorrenza della pensione a partire dal 1° settembre 2023.
Diversamente dalle vecchie combinazioni ovvero da Quota 100 e Quota 102, la Quota 103 viene accompagnata da un tetto del trattamento pensionistico di cinque volte il trattamento minimo ovvero 2.818€ fino al raggiungimento dell’età pensionabile.