A Bergamo una mamma affida la sua bimba alla Culla per la vita

Un’altra mamma ha deciso di affidare la sua bimba alla Culla per la vita, questa volta è successo a Bergamo

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Neonata-Imilanesi.it

Nella mattinata del giorno di Pasqua, una mamma aveva deciso di affidare alle cure della Culla per la vita, il suo piccolo Enea. L’episodio aveva smosso qualcosa nell’opinione pubblica, tanto che il primario della clinica Mangiagalli ed anche un noto volto della televisione avevano speso parole di conforto e di aiuto verso la mamma del piccolino.

Eppure, vista anche la lettera che accompagnava il bimbo e la cura con cui lo aveva accudito nei suoi primi giorni di vita, hanno chiaramente mostrato una mamma attenta ed amorevole. Nessuno di noi è in grado di sapere ciò che ha mosso quella mamma ad un gesto estremo e definitivo. Enea, infatti, presto sarà cresciuto da una famiglia pronta ad accoglierlo in casa.

Culla per la vita nella sede della Croce Rossa

Per la quarta volta in molti anni e per la seconda in due mesi, i sensori hanno vibrato dalla Culla per la vita, questa volta a Bergamo. La culla si trova presso la sede della Croce Rossa e non è mai stata usata in passato. L’episodio del piccolo Enea e il modo con cui il personale sanitario si è preso cura di lui, hanno fatto da eco per altre mamme cha hanno dovuto fare una scelta, in alcuni casi, molto dolorosa.

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Culla-Imilanesi.it

Come nel caso del piccolo Enea, anche qiu, nella culla, un bigliettino accompagnava la bimba:

” Vi lascio una parte importante della mia vita” e un altro appunto ” Nata stamattina 3 maggio 20023“.

Fabiola Bologna, presidente di Aidm, Associazione italiana donne medico, Bergamo ha voluto fortemente che questo servizio rimanesse attivo nel tempo. Enea ha permesso ad altre mamme in difficoltà di conoscere l’opportunità di affidare il proprio bimbo o bimba ad una struttura che si occuperà in tutto e per tutto del loro neonato.

Per un futuro migliore

La mamma della piccolina, affidandola alla Culla per la vita, spera per lei un futuro migliore in una famiglia che la accolga e che le possa dare tutto ciò che, in questo momento, lei non può darle. La presidente ha tenuto, comunque, a ribadire che le donne possono partorire in anonimato in ospedale, godendo della giusta assistenza medica.

La bimba, subito accudita dal personale sanitario, è in buone condizioni di salute. Si sa solo che a lasciarla è stata una donna, forse la mamma. Non si sa quale sia la sua origine, ma, in fondo, poco importa. Sappiamo che sta bene, e questo è il fatto davvero importante. E presto, proprio come il piccolo Enea, che, nella sua nuova famiglia, avrà un nuovo nome, speriamo che anche questa piccolina possa trovare presto una famiglia che la amerà come merita.

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