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Ambiente

A breve scatta lo spegnimento degli impianti di riscaldamento

Ci stiamo avvicinando alla data l’Italia spegnerà i caloriferi in vista dei mesi estivi, ad eccezione di alcune zone alpine

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Marzo è, secondo il credo popolare, il mese pazzerello per eccellenza. Ci ha regalato, infatti, giornate bellissime con il sole alto nel cielo e con temperature quasi estive e altre ancora piuttosto fredde. I meteorologi ci avvertono che ci saranno ancora giorni in cui staremo in casa per il freddo e la pioggia, ma, nonostante questo, la data per spegnere il riscaldamento è sempre più vicina.

Il ministero della Transizione Ecologica aveva stilato già a settembre il calendario di avvio e spegnimento del riscaldamento regione per regione. Non solo, ma il calendario prevedeva anche la durata di accensione giornaliera dei caloriferi e per ogni tipologia di immobile o edificio pubblico e privato.

Data prevista per spegnere il riscaldamento

La data prevista quest’anno per spegnere il riscaldamento è il 7 aprile, una settimna in anticipo rispetto all’anno scorso. A partire da questa data tutte le case private, i condomini, le scuole, gli uffici pubblici e le varie aziende private dovranno posizinare sul tasto estivo la propria caldaia, salvo particolari disposizioni da parte dei sindaci.

Il Decreto n. 412 del 1993 stabilisce le date di accensione e spegnimento del riscaldamento e suddivide l’Italia in zone o fasce climatiche che prevedono date differenziate in base al clima. Naturalmente ogni regione e comune, in caso di freddo prolungato, può decidere di prolungare l’utilizzo del riscaldamento oltre la data indicata.

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Quest’anno, quindi, spegneremo il riscaldamento in anticipo. Gli impianti sono accesi dal 3 novembre del 2022. Finalmente, stiamo per lasciarci alle spalle un inverno dove la crisi energetica e le bollette alle stelle erano argomenti all’ordine del giorno. Dall’8 aprile dovremo spostare il tasto delle nostre caldaie sul sole.

Funzioneranno, così, solo per la produzione di acqua calda. La data dovrà essere rispettate anche dai condomini, dalle scuole, dagli uffici pubblici, dalle aziende private ed anche, ovviamente, dalle case private. Alcuni comuni, in particolare quelli delle zone alpine, potrebbero prevedere delle deroghe particolari legate al tempo.

Dati sui consumi

Un dato interessante da riportare è che nell’inverno 2022 – 2023 il consumo di combustibile fossile in alcuni paesi della UE è diminuito del 19% rispetto agli anni passati. Grazie anche al fatto, forse, cha abbiamo avuto un inverno abbastanza mite. Inoltre, visto l’aumento del costo del gas, molte persone si sono attrezzate in altro modo per riscaldare la propria casa.

Il regolamento del Consiglio (UE) 2022/1369 sulle misure coordinate di riduzione della domanda di gas, aveva fissato l’obiettivo di riduzione del 15%. Il risultato ottenuto ha, quindi, superato le aspetattive. Alcune nazioni hanno registrato diminuzioni minime dei combustibili fossili. Tra questa l’Irlanda con solo un -0.3%, mentre la Spagna e la Slovenia, pur non raggiungendo il 15% hanno registrato un -13.7% la prima e un -14.2% la seconda.

Gli altri Stati Ue il consumo hanno diminuito superando addirittura il 15%. Gli Stati che hanno avuto un consumo nettamente inferiore rispetto agli altri sono la Finlandia con il -57.3%, la Lituania con -47.9% e la Svezia con il -40.2%. Sono dati che fanno ben sperare per un futuro sempre meno dipendente dai combustibili fossili.

Published by
Liana Cinelli