A Cernusco 19enne annega nel laghetto di una cava

Un ragazzo di soli 19 anni si tuffa in un laghetto, ma, purtroppo non riemerge, il suo corpo ritrovato senza vita.

Vigili del Fuoco
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L’incidente risale ancora nella serata di venerdì, 4 agosto. Due passanti che si trovavano nei pressi di un laghetto di una cava abbandonata sulla strada provinciale di Cernusco sul Naviglio, hanno dato l’allarme, dopo aver visto il cadavere del ragazzo nel laghetto.

Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di Cernusco insieme ai vigili del fuoco. Sul posto anche l’ambulanza mandata da Areu. I vigili hanno provveduto al recupero del corpo e i sanitari non hanno potuto fare altro che dichiararne il decesso.

La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio degli inquirenti. Per il momento si pensa che il ragazzo, un giovane di 19 anni originario del Kenya, ma che viveva già da tempo a Carugate, si sia tuffato nel laghetto, forse, per trovare un poco di refrigerio in una calda giornata di agosto.

Sono più gli stranieri le vittime di annegamento nei laghi e fiumi lombardi

Forse un malore improvviso visto che il medico legale, presente al momento del recupero del corpo, non avrebbe riscontarto alcun segno di violenza. Un’altra vittima straniera che si va ad aggiungere a quelle che sono già annegate in questi mesi estivi.

Un altro caso, infatti, che risale a martedì 11 luglio. Un ragazzo di 19 anni è annegato sotto gli occhi dello zio, di qualche anno più grande di lui. Alberto Ochoa Duenas è deceduto mentre si trovava nelle acque dell’ex cava Ongari, al Parco delle Cave a Milano.

Il 19enne, di origini peruviane, si era allontanato dalla riva. Lo zio, un uomo di 32 anni, lo aveva visto annegare. Si era subito tuffato per cercare di aiutarlo, ma, oramai, non c’era più niente da fare, se ne era andato lasciando lì il corpo del giovane nipote. Il corpo era stato, poi, recuperato dai vigili dopo la testimonianza dello zio.

Cernusco
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Nello stesso periodo dello scorso anno nei mesi estivi eranno annegate 22 persone. Quest’anno, sono già molte le persone annegate in laghi e fiumi lombardi, la maggior parte delle quali di origine straniera. Molti, infatti, nelle giornate di grande caldo, si tuffano in acque, a loro, sconosciute.

I laghi e i fiumi, infatti, hanno particolarità molto diverse rispetto alle acque dei mari. Innanzitutto sono più fredde. In alcuni punti sono molto profonde e presentano delle correnti che possono risucchiare chi si trova a nuotare in quella zona.

Importante conoscere le particolari condizioni delle acque e dei fiumi

Il primo consiglio da seguire, infatti, è quello di fare il bagno in tutte quelle spiagge che prevedono i soccorsi di, almeno, un bagnino. Meglio evitare sempre spiagge isolate e non presidiate da alcun tipo di aiuto. Mai immergersi subito dopo pranzo o quando si è troppo accaldati.

Lo sbalzo termico potrebbe portare, infatti, ad un malore improvviso e alla perdita temporanea di conoscenza che, potrebbe, poi, risultare fatale. Altra cosa molto importante da tenere in considerazione è quella di saper nuotare. Nei laghi e nei fiumi, infatti, è una condizione necessaria.

Sapere nuotare e molto bene, è fondamentale per poter far fronte alle improvvise correnti che si possono incontrare in queste acque. A volte, infatti, anche il più esperto nuotatore può trovarsi in difficoltà nelle fredde acque di un lago o di un fiume. Gli stranieri, non conoscendo le particolari condizioni di queste acque, sono, spesso, vittime predestinate.

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