A breve a Milano potrebbero arrivare mille taxi in più, questa la decisione arrivata dal governo che lunedì 7 agosto ha scelto di approvare il decreto “omnibus”.
Nel testo del decreto è presente anche un passaggio che permette di fronteggiare l’emergenza taxi in tutte le grandi città. Come Milano per l’appunto.
Il provvedimento dà la possibilità ai Comuni di rilasciare, per adesso soltanto in via sperimentale, licenze aggiuntive valide per l’esercizio del servizio volto a fronteggiare i periodi di incremento delle domande. La durata, ad ogni modo non è mai superiore a dodici mesi. I dodici mesi sono prorogabili per un massimo di altri dodici mesi.
La nota rilasciato dal ministero dei trasporti
In una nota del ministero dei Trasporti si legge in particolare che a Milano dove ci sono addirittura meno di 5mila taxi, ovvero 4.850, arriveranno sotto richiesta di palazzo Marino quasi mille licenze in più.
I comuni, per decisione del governo italiano avranno modo di rilasciare più licenze aggiuntive che consentono l’esercizio del servizio in particolare nei periodi di straordinario aumento della domanda, ma la durata non potrà essere di oltre dodici mesi. Le licenze potranno essere rilasciate ai soggetti titolari di licenza.
Le associazioni sono contrarie all’aumento dei taxi e del numero delle licenze: potrebbero destrutturare il servizio
Il provvedimento, bisogna dire che, non è definitivo. Per cui nel tempo, potrà essere modificato. Intanto l’universo dei tassisti ha iniziato a protestare, in particolare i rappresentanti delle associazioni Tam, Atam e Claai Unione Artigiani provano in qualunque modo a ribadire la loro contrarietà su quanto è già trapelato.
Le forme di miglioramento del servizio in termini numerici secondo loro porterà soltanto ad una confusione legislativa infinita, rischiosa, con la consecutiva sovrapposizione di competenze tra i Comuni e le Regioni. Le associazioni confermano di voler usare tutti i contatti per far si che già nel consiglio dei Ministri non venga aperta la strada ad una vera e propria destrutturazione del servizio.