A Milano nasce una nuova libreria, la Libreria lato D, che parla di corpo, sesso e identità. Le tematiche attorno a cui ruota libreria D sono tantissime.
La libreria, apre in zona a Chinatown a Milano ed è una vera e propria innovazione. Le fondatrici della libreria dichiarano di voler educare alla consapevolezza, al piacere e alla sessualità tramite immagini e parole, adatte sia ai grandi, che ai piccini.
Quel che si vuole fare è educare al sesso e fornire maggiore consapevolezza alle emozioni, senza tabù, procedendo alla scoperta della propria identità.
Lato D apre il 27 giugno a Milano ad opera di Marta Santomauro, Giulia Tettamanti e l’educatrice Anna Francesca Ghezzi. Il progetto delle tre è nato a luglio del 2021, piano piano si è trasformato in una vera e propria libreria sui generis. Lato D si trova nel cuore di Chinatown in via Signorelli 1.
Per l’apertura saranno presenti poeti e poetesse, pronti a leggere i testi che accompagnano i visitatori alla scoperta di un mondo fatto di libri.
Nella libreria Lato D, si potranno acquistare riviste, libri, saggi sulla comunità queer, quaderni e oggetti divertenti, candelieri artigianali e sex toys, sempre coinvolgendo un pubblico di tutte le età molto vasto, Secondo le tre fondatrici, si parte dal lavoro della scuola, perché educare e far conoscere ai piccoli il corpo, l’identità e la sessualità è più che importante e formativo.
Bisogna educare i bambini alla sessualità perché questi la vedano come parte della vita, della normalità piuttosto che come siamo abituati come un tabù. Durante gli incontri si parlerà dei libri che saranno i protagonisti assoluti. Per gli adulti si tratta di educazione al piacere, alla sessualità e alla consapevolezza, mentre per i più piccoli si parla di interiorizzazione e sperimentazione dell’educazione al sesso del piacere e all’identità.
L’apertura della libreria è stata organizzata nel mese del gay pride. Questa ovviamente non è una scelta casuale ma voluta, per scardinare i tabù presenti nella nostra società, che purtroppo nonostante oggi stiamo vivendo il 2023, sono ancora tanti, forse troppi.