Villa Arconati ospita, anche quest’anno, per la seconda volta, incontri e racconti ispirati alla sostenibilità dell’Agenda 2030.
Domenica 22 ottobre a partire dalle 11.00, si terrà il terzo incontro che tratterà di letteratura e di poesia, di racconti e di romanzi, una speranza per salvare il nostro pianeta attraverso i versi dei grandi poeti e romanzieri italiani.
Partendo dal Cantico dei Cantici delle creature di San Francesco d’Assisi, il primo vero manifesto dell’ecologia, fino ad arrivare alle città invisibili di Italo Calvino. Un cammino letterario che ci indica la strada per imparare a vivere con se stessi e con gli altri.
E attraverso la poesia di Gabriele D’Annunzio si può arrivare a vedere come è possibile salvare la terra dall’uomo stesso ricreando un rapporto tra natura e uomo. L’incontro è gratuito ed aperto fino ad esaurimento posti.
La conferenza sarà tenuta dalla professoressa Claudia Merra docente dell’università Statale di Milano, dipartimento di studi Letterari, Filologici e Linguistici.
Massimiliano Finazzer Flory, l’attore che reciterà i versi del Cantico delle Creature
Interverrà anche l’attore Massimiliano Finazzer Flory che reciterà il Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi. Presenterà poi dei passaggi della Divina Commedia di Dante e renderà omaggio anche a Gabriele D’Annunzio.
L’evento si intreccia con il Quarto Forum regionale per lo sviluppo sostenibile organizzato da Regione Lombardia. Ogni anno ogni realtà lombarda impegnata nella transizione sia economica che sociale può presentare il proprio progetto.
Il Quarto Forum si concluderà il 26 ottobre. Durante la giornata verrà sottoscritto il nuovo protocollo lombardo che si occuperà dello sviluppo sostenibile. E raccoglierà l’impegno di tutti coloro che vogliono contribuire alla costruzione di una regione sempre più sostenibile.
La location scelta è Villa Arconati, sita in via Madonna Fametta, al civico 1 a Castellazzo di Bollate. Al termine della conferenza sarà possibile visitarla dopo aver acquistato il biglietto d’ingresso.
La villa è considerata da Versailles italiana da molti critici. In stato di abbandono fino agli anni ’80 del secolo scorso, venne poi messa all’asta ed oggi è la sede della Fondazione Augusto Rancilio.
Della villa fanno parte anche il bosco, il borgo, tutti i terreni agricoli e la chiesa di San Guglielmo. Dopo un lungo restauro è ritornata al pubblico nel 2015. Dal 1989 ospita concerti di artisti e manifestazioni culturali come per esempio Terraforma dedicata alla sperimentazione artistica alla sostenibilità ambientale.
Codice Atlantico
Il primo proprietario della villa fu Galeazzo Arconati, cugino dell’arcivescovo Federico Borromeo, fondatore della Biblioteca Ambrosiana. I due, furono grandi cultori dell’arte classica.
Insieme realizzarono, il primo a Castellazzo, il secondo all’Ambrosiana, due luoghi dedicati alle grandi opere sia originali che copie. Arconati possedeva dodici Codici di Leonardo da Vinci. Tra questi anche il codice Atlantico che donò, poi, nel 1637 all’Ambrosiana che ancora oggi li conserva.