Acqua del rubinetto vietata a Sondrio

Acqua del rubinetto vietata a Sondrio. Il motivo? Presenza di tracce microbiologiche oltre la soglia consentita.

Acqua del rubinetto
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L’acqua, componente essenziale per l’esistenza e la sopravvivenza dell’umanità, ha un valore immenso come risorsa.

Nel corso della storia, la sua presenza ha modellato gli stili di vita umani, la produttività e il benessere generale.

Nel mondo di oggi, tuttavia, l’urgenza della sostenibilità e dell’uso consapevole dell’acqua è più pronunciata che mai.

Per contribuire a questa causa, le persone possono agire all’interno delle proprie case utilizzando elettrodomestici a basso consumo idrico e installando rubinetti che riducono al minimo gli sprechi, salvaguardando così questo dono inestimabile che ci è stato concesso dal nostro pianeta.

Tuttavia, è l’adesione a pratiche consacrate dal tempo che ci guida veramente verso la giusta linea d’azione.

Abbracciando semplici abitudini quotidiane, possiamo avere un impatto significativo sulla conservazione dei nostri serbatoi esauriti durante questo periodo.

Purtroppo non sempre questa responsabilità viene assunta, come accaduto a Sondrio.

Acqua del rubinetto vietata a Sondrio

A seguito della scoperta di tracce microbiologiche che hanno dato come risultato alcuni parametri non standard, il sindaco Marco Scaramellini di Sondrio ha emanato un decreto che vieta il consumo di acqua del rubinetto se non è stata bollita.

Acqua del rubinetto contaminata
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In risposta a questa ordinanza, i residenti del capoluogo valtellinese si sono affrettati a riversarsi nei supermercati per acquistare acqua minerale in abbondanza. Di conseguenza, gli scaffali dei negozi sono rimasti quasi privi di scorte.

Eccessiva presenza microbiologica nell’acqua

Con un comunicato, il Comune lombardo afferma di aver ricevuto ieri, venerdì 21 luglio, gli esiti degli esami di routine condotti dal Secam.

Tali accertamenti hanno riguardato l’analisi di campioni di acqua potabile prelevati dai tecnici in vari punti della rete di Fontana Piazzale Toccalli, nello specifico l’Invaso Fontana Località Baiacca ‘Al Santo’.

I risultati mostrano che esiste una non conformità microbiologica rispetto ai parametri richiesti dalla legge.

In sintesi, l’acqua è ritenuta non idonea al consumo diretto da parte dell’uomo e può essere utilizzata solo dopo il processo di bollitura e per scopi igienici.

I parametri esatti che superano i livelli accettabili sono ancora indeterminati, ma nonostante le misurazioni siano condotte in aree specifiche, il regolamento si applica a tutta la città e rimarrà in vigore fino al ripristino dei limiti prescritti secondo le norme di legge.

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