Un lungo viaggio dal Brasile per raggiungere Cremona con la sua famiglia adottiva, ma dopo solo 5 giorni viene abbandonato.
Nel 2007 una coppia di Cremona decise di adottare un bambino. Il 30 agosto dello stesso tornarono dal Brasile con la sentenza di adozione da parte del Tribunale di San Paolo. Il bambino, che oggi ha 26 anni, rimase, però, con la famiglia adottiva nel cremonese, soltanto 5 giorni.
I genitori adottivi che avevano già un figlio nato dalla loro unione, sostennero che il bimbo aveva puntato un coltello contro il padre adottivo. Da quel momento per il bimbo brasiliano ha avuto inizio una vita da vagabondo. Passò di comunità in comunità fino a quando, tra il 2016 e 2017, in seguito ad alcuni reati commessi, lo condannarono ad un anno di reclusione.
Di certo il periodo vissuto in carcere non fu dei più piacevoli per il ragazzo, ma ebbe la fortuna di incontrare un avvocato, Gianluca Barbiero, che lo convinse a denunciare la famiglia adottiva. Questo incontro lo ha reso consapevole del fatto che i genitori adottivi potevano e dovevano rispondere del loro operato nei suoi confronti.
Procede con la denuncia e si passa al giudizio. I coniugi vengono condannati dal giudice di Cremona a 3 mesi di detenzione e 10 mila euro di multa. La motivazione della sentenza è basata sul fatto che gli hanno fatto mancare i mezzi di sussistenza e che si sono sottratti agli obblighi di assistenza.
Anche nel grado di gudizio successivo c’ è stata la conferma di tale sentenza, emessa dalla Corte d’Appello di Brescia nel 2021. Grazie all’assistenza legale ricevuta per aver commesso un reato, dunque, il ragazzo ha potuto agire ed ottenere giustizia. Ha querelato i genitori dopo ben 16 anni dall’avvenimento dei fatti.
Nel 2007 infatti, dopo solo 5 giorni dall’adozione, lo avevano abbandonato sostenendo che il bambino aveva minacciato il padre con un coltello. La versione del figlio però è diversa. Spiega negli atti che la madre lo picchiò con una cintura dopo avere litigato con il figlio naturale. Oggi ha una casa ed un lavoro e vive nel cremonese.
Le adozioni internazionali sono moto diffuse e il Brasile è ancora uno dei paesi con il più alto numero di bambini che si trovano a vivere ai limiti della dignità umana. Dai dati risulta che circa 46 mila si trovano in istituti appositi ma sono molti di più quelli che vivono ai margini delle strade.
Abbandonati, esposti ad ogni genere di rischio e senza nessun aiuto e tutela da parte delle istituzioni. Questo certamente è uno dei motivi per cui questa nazione è stata tra le prime realtà adottive a livello internazionale. Quando i genitori fanno un passo di questo tipo, devono essere consapevoli che i bambini adottati hanno dei forti disagi dovuti appunto alla loro condizione disastrosa. Necessitano di comprensione, appoggio e tanto amore.