Arrivano novità sugli affitti brevi, come previsto nella bozza del ddl. La stretta del governo mira a disciplinare gli affitti brevi salvaguardando i centri storici, onde evitare il turismo sovradimensionato.
La stretta del governo sugli affitti brevi obbliga i proprietari di alloggi a tenere un registro nazionale e ai turisti di trascorrere in centro almeno due notti, allo scopo di evitarne lo spopolamento. La misura, prevista nella bozza del nuovo disegno di legge dal ministero del Turismo, prevede la definizione di un codice identificativo nazionale per ciascun immobile che si intende mettere a disposizione dei turisti, in modo da dare vita ad una sorta di banca dati vera e propria.
Inoltre, tutti coloro che desiderano diventare imprenditori nel turismo devono comunicare l’inizio dell’attività. Per chi trasgredisce le regole è prevista una sanzione che può arrivare a 10mila euro. La normativa verrà applicata nelle città italiane principali e in maniera facoltativa ai Comuni che secondo l’Istat rientrano nelle classi ad alta densità turistica. Ecco nei dettagli come è stata accolta la bozza del decreto dai vari enti e associazioni alberghi e turismo.
Approvazione da parte di Confindustria Alberghi
La reazione da parte di Confindustria Alberghi nei confronti di questa normativa caldeggiata fortemente dalla ministra Santanché, allo scopo di mettere fine al turismo da far-west, è piuttosto positiva. Infatti, Confindustria è d’accordo con le intenzioni del governo e con le decisioni prese in materia, in particolare riguardo alla istituzione del Codice identificativo nazionale.
Questo è dunque l’elemento centrale della misura e per legge gli affittuari devono metterlo esposto, altrimenti si rischia una sanzione fino a 5mila euro. Inoltre, anche sui portali telematici, dove vengono pubblicati gli annunci, bisogna riportare il codice identificativo.
Si tratta, secondo l’associazione degli albergatori, di un elemento cruciale per avere i dati più precisi su questo fenomeno. Gli affittuari devono essere consapevoli che se non rispettano la normativa possono subire delle multe, quindi la misura permetterà di identificarli con maggiore facilità.
Contraria Confedilizia all’obbligo di due notti in centro
Se da una parte Confindustria Alberghi dà la sua approvazione al governo per l’istituzione di questa misura, dall’altra la Confedilizia è contraria, non per l’istituzione del codice, al quale è favorevole, ma riguardo ad un punto descritto nelle bozza. Il punto che Confedilizia non approva è l’obbligo di due notti che il turista deve rispettare se vuole pernottare in centro.
Il presidente Giorgio Spaziani Testa sottolinea che i turisti vanno in modo specifico dove ci sono incentivi, ma se vengono obbligati a pernottare due notti in centro probabilmente è una cosa che va a sfavore degli albergatori. Il presidente aggiunge che sarebbe il caso di eliminare l’Imu in caso di contratti lunghi di affitto, cosa che verrebbe incontro agli albergatori.
La bozza criticata dai sindacati degli inquilini
Non sono mancate forti critiche da parte dei sindacati degli inquilini Sicet, Sunia, Aps e Uniat Aps. Secondo la loro opinione, quanto contenuto nella bozza del decreto sugli affitti sembra provenire da associazioni alberghiere e proprietari di immobili.
I segretari generali dei sindacati affermano che con questa misura si confermano le decisioni scellerate prese dai precedenti governi come quella di non registrare all’Agenzia delle Entrate i contratti inferiori a trenta giorni e altre normative messe in atto senza tenere conto dei danni prodotti.