È possibile pagare l’affitto in contanti? In molti si chiedono se la legge lo consenta o meno: la risposta degli esperti non lascia dubbi.
Nel momento in cui un inquilino desidera pagare l’affitto in contanti, quali sono le cose da sapere. Prima di tutto bisogna verificare se la legge italiana vigente lo consente, poi nel caso la documentazione a riguardo. In Italia il pagamento in contanti non è sempre consentito, soprattutto nell’ultimo periodo dove si cerca di dare un taglio alla lotta contro il riciclaggio di denaro. Tutti i movimenti devono essere registrati e giustificati. Gli esperti aiutano a trovare una risposta a questa domanda.
Pagare un affitto in contanti e non tramite bonifico, dipende spesso e volentieri dalle regole che sono state messe a punto con il proprietario dell’immobile. In linea generale, si preferisce avere il pagamento della quota mensile direttamente con assegno bancario così da avere traccia di tutto quanto. Una prova infallibile di pagamento e una sicurezza per entrambi anche nel futuro.
In alcuni casi è possibile si possa accettare il pagamento in contanti. Il locatario potrà pagare la quota mensile in contanti osservando un limite specifico. È infatti indubbio che questo sia un pagamento che la legge non vede di buon occhio, soprattutto perché si potrebbe omettere o modificare le cifre.
In considerazione di questo, la legge italiana non vieta il pagamento in contanti ma stabilisce delle regole importanti da osservare (per evitare ogni tipo di sanzione salata).
Chi sceglie di pagare la quota mensile di locazione in contanti, deve conoscere le regole che possono anche variare anno dopo anno. Si agisce nella conformità e si seguono le normative, così da evitare multe salate o comunque sanzioni di tipo penale.
Al momento, la legge italiana evidenzia che il pagamento del canone per l’affitto di un immobile è permesso come da normativa del Decreto Milleproroghe – oggi Legge del 25 febbraio 2022 numero 15.
Una normativa che permette il pagamento in affitto anche con un pagamento non tracciabile. La soglia limite del 2023 per i pagamenti in contanti è di euro 999,99 euro – sfiorando i 1.000 se non fosse per il centesimo. Ma superata quella soglia la legge richiede solo metodi di pagamento tracciabili.
È fondamentale tenere conto di tutte le indicazioni della legge italiana vigente. Se ci si accorda per il pagamento in contanti e si supera la somma, la sanzione applicata è salata per entrambe le parti. Si parte da un 1% per arrivare sino al 40% della quota. Questo vuol dire che un inquilino potrà pagare in contanti, ma solo se non supera la quota di euro 999,99 euro.
Se il canone è minore della somma indicata, si potrà procedere in contanti con la ricevuta di locazione che viene rilasciata in copia all’inquilino. È importante che questa ricevuta venga emessa, anche per avere sempre traccia di tutti i pagamenti che sono stati fatti mese dopo mese.