Addio ad alcune tasse? L’Agenzia delle Entrate conferma e queste potrebbero essere finalmente cancellate: facciamo chiarezza.
Il Governo Meloni sta andando avanti con la riforma fiscale, cercando di individuare quali siano le tasse da tagliare. I miglioramenti non avverranno nell’immediato, ma stanno prendendo forma. È risaputo quante tasse in Italia siano “accessorie”, tanto da dover individuarle e poi cancellarle una volta per tutte. L’Esecutivo sta lavorando proprio su questo aspetto e dall’Agenzia delle Entrate sembrano arrivare delle buone notizie. Gli italiani attendono fiduciosi un cambio totale della riforma, così da avere una visione più snella e gestibile considerando il periodo storico attuale.
Il Governo si è posto una serie di obiettivi e sta andando man mano avanti. Tra questi c’è anche una semplificazione delle tasse e una riduzione concreta, al fine di poter versare nelle casse dello Stato cifre ragionevoli. La nuova riforma fiscale prevede una rivoluzione in toto del sistema attualmente in vigore. La strada principale è sicuramente rappresentata da una serie di strumenti, con una riduzione drastica dei tributi e anche una semplificazione a 360°.
L’abolizione prevista è per i tributi e per le tasse, quelle che non hanno un effetto domino sulle casse statali. Queste possono rappresentare il rallentamento e fermano il processo dell’Agenzia delle Entrate. Lo snellimento è doveroso ma comunque finalizzato alla diminuzione delle entrate delle casse.
Ci sono moltissime tasse accessorie – o comunque non determinanti – che possono essere in qualche modo cancellate definitivamente. Questa è la finalità del Governo, infatti sta attualmente lavorando al fine di rendere tutto questo concreto.
La riduzione delle tasse che si ha in programma è finalizzato ad individuare tutte le micro imposte. Sono rappresentati da entrate dirette in cassa statale di circa 152 milioni di euro: 11 tasse sono erariali – 91 milioni di euro per tributi regionali e poi le imposte comunali che valgono più o meno 10 milioni di euro. Una perdita che andrebbe ovviamente compensata con la semplificazione fiscale, così da renderla snella e sostenibile.
Di quali tasse si tratta? Tra quelle citate c’è l’idea di abolire il superbollo, la tassa per la laurea e anche quella per il pubblico insegnamento. Si aggiungono le imposte di intrattenimento, i tributi comunali per i rifiuti e anche quelle regionali per l’abilitazione ad un esercizio di tipo professionale. Non è tutto, nella lista spiccano anche le imposte erariali sui voli di aeromobili e aerotaxi privati, così come l’imposta sull’emissione di anidride solforosa e ossido di azoto.
Un elenco di tasse e tributi che danno un gettito esiguo per le varie casse dello Stato, eppure sono vessatorie per moltissimi cittadini italiani. La tassa sull’intrattenimento, per esempio, non è mai stata compresa del tutto dai cittadini italiani.