Aggressione al Policlinico di Milano: medico pestato dal figlio di una paziente. Il medico del Policlinico di Milano si è ritrovato l’uomo addosso, che gli ha fratturato il femore. Tutti i dettagli di questa brutta vicenda.
Un medico che lavora in questa struttura sanitaria è stato aggredito dal figlio di una paziente. Tale aggressione gli ha procurato la frattura alla gamba, in tre punti diversi. L’episodio increscioso è accaduto esattamente nel pomeriggio del 19 luglio. Vediamo cosa c’è alla base di tutto questo e cosa si sta facendo per prevenire episodi di questo genere. Episodi in cui sembrano mancare ingredienti fondamentali che dovrebbero essere alla base di qualsiasi rapporto umano. Rispetto, delicatezza e attenzione all’altro.
Aggressione al Policlinico di Milano: che cosa è successo
Nel corso del pomeriggio di mercoledì 19 luglio, mentre erano in corso gli orari per le visite ai pazienti ricoverati all’interno del Policlinico milanese, un medico ha subito inizialmente un’aggressione di tipo verbale.
Poi in un secondo momento l’aggressore dalle parole è passato all’aggressione fisica.
Le motivazioni di tale gesto insensato non risultano ancora del tutto chiare. Ciò che si è potuto appurare per il momento è che il figlio della paziente avrebbe cominciato a insultare pesantemente il dottore.
Poi lo avrebbe spinto a terra per mettersi sopra di lui. A quel punto il medico aggredito ha riportato la lesione al femore, ovvero una frattura di tipo scomposto.
Adesso rischia delle lesioni assai gravi, malgrado sia stato prontamente operato dopo l’aggressione che aveva subito.
Aggressione al Policlinico di Milano, i dettagli della vicenda
Dunque stiamo parlando di un episodio che ha dell’assurdo, se si pensa che l’aggressore senza alcun preavviso ha iniziato ad alterarsi dando in escandescenze.
Purtroppo chi ne ha fatto le spese è stato quel medico, che si è ritrovato sulla propria persona la furia da parte di quell’uomo.
Un comportamento ingiustificabile, quello del figlio della paziente. Non è ammissibile che un visitatore debba prima rivolgere dei pesanti insulti a un sanitario all’interno di un ospedale. Come pure non lo è ancora di più quando si tramuta poi in un attacco fisico.
Mentre si stava verificando quest’episodio del tutto deprecabile, è stato allertato il servizio d’emergenza posto all’interno della struttura ospedaliera.
Quindi la vittima subito dopo l’aggressione è stata portata al pronto soccorso. In seguito a un esame iniziale per controllare i danni riportati dal medico, è uscito fuori che il suo femore si era spezzato in ben tre punti.
Ecco perché è risultata poi come una frattura di tipo scomposto.
Una volta appurato le conseguenze derivanti dall’attacco fisico da parte del figlio della paziente, si è subito stabilito di intervenire con un’operazione chirurgica.
Infatti il medico è stato portato repentinamente in sala operatoria, dove i suoi colleghi si sono attivati in maniera tale da cercare di contenere i danni subiti.
Malgrado ciò, il medico rischia ugualmente delle lesioni molto gravi, per quanto concerne la gamba.
L’intervento da parte delle Forze dell’Ordine
In seguito a tale episodio di violenza in una struttura sanitaria, sono intervenuti anche i carabinieri appartenenti al Radiomobile.
Appena giunti sul posto si sono fatti spiegare quanto accaduto. Da quanto è emerso fino a questo momento, l’uomo che ha aggredito verbalmente e poi fisicamente il medico pare che soffra di disturbi di tipo psichico.
Le indagini per ricostruire l’intera vicenda, come anche il motivo che ha spinto quest’uomo ad attaccare il medico senza un’apparente spiegazione, sono attualmente in corso.
Un aspetto da considerare è quello di capire se ora la vittima dell’aggressione vorrà sporgere una denuncia, nei confronti del figlio della paziente. O se invece preferirà non procedere in tal senso, nonostante le conseguenze gravi riportate al femore.
Per il momento l’aggressore è stato fermato dai carabinieri del Radiomobile. Si tratta di un uomo di 56 anni italiano e invalido civile al 100%.
Costui risulta in cura al Cps della città di Monza, a causa di disturbi del comportamento. Quindi l’aggressore è stato sottoposto al Tso e appare come indagato.
I militari e le autorità giudiziarie si stanno confrontando, per valutare l’eventuale applicazione di misure di tipo cautelare e di sicurezza.
Il pericolo che corrono i sanitari negli ospedali
I medici e gli infermieri che lavorano in una struttura ospedaliera non possono recarsi al lavoro col timore di essere aggrediti, mentre stanno svolgendo il loro mestiere.
Si tratta di una situazione inammissibile che, purtroppo, si sta verificando con sempre più frequenza in diversi punti d’Italia.
Ecco perché per riuscire a contrastare questi episodi di violenza e le aggressioni verso il personale sia sanitario che sociosanitario, si è deciso di attivare un apposito osservatorio di genere nazionale. Questo per poter assicurare una sicurezza maggiore a questa tipologia di professione.
Così da riuscire a effettuare un vero e proprio monitoraggio di situazioni del genere.
È fondamentale promuovere delle analisi utili per l’elaborazione di proposte ideali per la riduzione dei fattori di rischio.
Inoltre è essenziale monitorare la messa in pratica di misure per la prevenzione e per la tutela di chi lavora in una struttura ospedaliera.
In aggiunta si parla anche di corsi appositi per la formazione del personale, al fine di rendere migliore la qualità della comunicazione che hanno coi loro pazienti.
L’interrogativo attuale che in tanti si stanno ponendo, è se si riuscirà a diminuire questo fenomeno delle aggressioni a medici e infermieri italiani.
In modo particolare in questi ultimi tempi abbiamo assistito a una ripresa di questi atteggiamenti del tutto deprecabili.
Per quanto concerne il Parlamento, in tal senso ha stabilito un incremento delle pene. In più ha introdotto un insieme di garanzie di genere giuridico, a favore di tutti gli operatori sanitari vittime di aggressioni.
Sarà solo col trascorrere del tempo che si potrà capire se tali misure saranno efficienti, per la riduzione di questi avvenimenti.