Niguarda, l’infermiere che si prende cura dei parenti. In arrivo un grande cambiamento per l’ospedale, grazie a una figura professionale a cui si potrà fare riferimento, chiedendo tutte le informazioni inerenti la procedura della cura e le fasi seguenti.
La figura dell’ infermiere potrà quindi prendersi cura dei parenti dei pazienti, rassicurando questi ultimi nel momento in cui si trovano al pronto soccorso. Una notevole novità per il territorio milanese che porterà tanti benefici e a più livelli.
Nell’istituto ospedaliero Niguarda del capoluogo lombardo nasce dunque quella figura infermieristica che viene definita come caring nurse. Precisamente è l’infermiera che dispone dell’importante compito di dare risposte esaustive a tutte le domande rivolte dai pazienti che si trovano in attesa.
Una decisione assai rilevante quella stabilita dall’ospedale di Milano. Per quale motivo? Il riscontro ottenuto dalla struttura ospedaliera è quello che frequentemente i parenti e i pazienti in attesa si sentono molto frustrati.
Una reazione scaturita dal fatto che trascorrono le ore senza avere notizie e senza poter fare nulla di concreto per aiutare. Tra l’altro in determinati casi tutto questo causa reazioni basate sulla rabbia, riversata poi nei confronti dei sanitari presenti lì in servizio per curare.
Ecco perciò la motivazione che ha fatto decidere al Niguarda di inserire questo nuovo genere di infermiera.
I parenti accorsi insieme al paziente in ospedale vivono una grande ansia che nasce e aumenta sempre di più, col passare delle ore. In tanti, infatti, iniziano ad agitarsi quando vedono che l’infermiere tarda a tornare coi risultati dell’esame appena svolto.
Oltre al fatto di non conoscere le tempistiche per sapere se il parente dovrà essere ricoverato oppure no.
Prima mancava appunto un punto di riferimento, utile per soddisfare le richieste di informazioni. Così da avere un quadro completo sul proseguimento delle varie tappe della cura.
Adesso finalmente e da poche settimane, al Niguarda questa fondamentale figura sanitaria esiste e corrisponde a un altro grande passo avanti di quest’ospedale.
Quando si cita il caring nurse, per l’esattezza si fa riferimento a un tipo d’infermiere specialistico che si dedica totalmente al lavoro riguardante l’accoglienza e il comunicare coi pazienti.
Ma tale figura professionale non si dedica solo a questo, visto che si occupa anche dei parenti giunti al Niguarda coi pazienti. In generale negli altri istituti ospedalieri le forme di comunicazione e le informazioni alla parentela si affidano ad altre figure.
Per la precisione questi sono compiti che si danno al personale volontario oppure a quello di tipo amministrativo. Ne consegue che non si tratta di funzioni eseguite da qualcuno appartenente al personale sanitario.
All’ospedale Niguarda, invece, si è compresa la necessità d’inserire questo nuovo ruolo all’interno della struttura.
Optando così per un tipo d’infermiere che conosca molto bene tutte le evoluzioni presenti in un pronto soccorso. Tra questi, ad esempio, ci sono i flussi inerenti non soltanto la parte clinica ma anche quella di genere assistenziale.
Come pure tutte le procedure interne. Queste sono le motivazioni primarie che hanno portato all’introduzione di una figura professionale di grande competenza. In modo tale da poter svolgere questo ruolo nel modo più corretto possibile. Rappresentando l’immagine di un infermiere affidabile che possa rassicurare i pazienti e anche i loro parenti.
Il caring nurse dovrà essere presente fra le sale d’attesa, il triage e le sale visita.
Per merito della sua esperienza nel settore professionale, il caring nurse ha la piena capacità di comunicare puntualmente tutto gli aspetti concernenti il percorso assistenziale. Quindi sia dal punto di vista clinico che da quello organizzativo.
In più il suo coordinamento coi volontari appartenenti alle associazioni del terzo settore poste all’interno del pronto soccorso, permettono una collaborazione molto valida in ambito ospedaliero.
Per non parlare dell’organizzazione lavorativa coi servizi socio-assistenziali, molto importanti nell’eventualità di casi riguardanti persone molto fragili. Come pure persone che non dispongono di un adeguato contesto in ambito familiare e relazionale.
L’intento è quello di realizzare e migliorare una comunicazione adatta nonché efficiente. In maniera da far comprendere ai pazienti e ai loro parenti cosa sta succedendo.
Inoltre questa figura professionale permetterà di diminuire le loro preoccupazioni, i nervosismi e le loro ansie.
Infine il caring nurse servirà pure per abbassare il livello di stress, provocato dalle ripetute interruzioni basate sulle richieste di informazioni da parte della parentela.
Al Niguarda è già attivo e per il momento risulta operativo ogni giorno. Pertanto è reperibile 7 giorni su 7, con un orario che parte alle 7 e prosegue fino alle ore 21.
Un grande cambiamento per l’ospedale milanese!
A proposito di tale figura, sono queste le parole che arrivano dall’ospedale:
“Grazie all’esperienza sanitaria è in grado di comunicare in maniera puntale su tutti gli aspetti che riguardano il percorso assistenziale, sia clinici che organizzativi. Inoltre, si coordina con i volontari delle associazioni del terzo settore presenti in pronto soccorso e con i servizi socio-assistenziali per eventuali necessità in caso di persone particolarmente fragili o prive di un adeguato contesto familiare/relazionale”.
Insomma sicuramente si parla di un grande valore aggiunto che potrà portare solo che benefici ai pazienti, all’equipe e ai parenti. Tutto grazie all’introduzione di questa nuova figura.