Chiunque ha sempre sognato di avere un solo spazio virtuale nel quale conservare insieme tutti i documenti, al primo posto per tutti rimane la carta d’identità elettronica, all’ultimo lo Spid. Proprio questo è il progetto a cui sta lavorando il governo Meloni, che punta all’It Wallet. Ecco cos’è e cosa comporterebbe il suo eventuale arrivo.
Il governo Meloni ha uno scopo principale, razionalizzare, evolvere gli schemi attuali e andare incontro a quella che è l’identità digitale. Come farlo se non con l’It Wallet, uno strumento digitale che è arrivato sul tavolo della Commissione interministeriale in questi giorni.
Una volta entrati nell’ottica dell’It Wallet, bisognerà pensare alle regole per lo Spid, al ‘Pin unico’ per poter creare un perfetto servizio di gestione dell’identità digitale dando a tutti la possibilità di accedere utilizzare una sola chiave. Con questa, che avrà forma di lucchetto, ogni utente avrà l’accesso a tutti servizi online della P.A, partendo dal fisco per concludere con la sanità, Roma.
La Carta d’identità elettronica con le sue mille potenzialità, cambierà radicalmente. Ecco come e perché
Ormai da settimane appare chiara ed evidente l’intenzione dell’attuale esecutivo di svuotare di importanza lo Spid, mantenendolo, quindi senza eliminarlo, per spingere verso un uso massiccio della Carta d’identità elettronica che ha molte potenzialità per il momento non sfruttate. Se un tempo si parlava di ipotesi, adesso tutto si fa più reale.
La Carta di Identità Elettronica (Cie) è più europea. Dal 29 settembre 2022, riporta la bandiera dell’Unione europea sul fronte. Ha il suo peso, ma manca ancora di servizi che nel tempo piano piano saranno probabilmente implementati. Le norme che andrebbero a dare il via all’IT Wallet arriverebbero, secondo voci di corridoio, nel mese di luglio. Poi potrebbe quindi scattare tutta la trafila necessaria per il lancio ufficiale.
It Wallet la prima versione, quella dimostrativa, sarà lanciata nel mese di dicembre
C’è già una prima versione dell’IT Wallet dimostrativa, ma sarà mostrata soltanto a partire dal mese di dicembre. Poi potrebbe entrare in servizio a tutti gli effetti a partire dall’inizio del prossimo anno. A questo progetto stanno lavorando diverse società pubbliche come Sogei, PagoPA e l’Istituto poligrafico dello Stato.
Il portafoglio digitale europeo entrerebbe in funzione al 100% soltanto nel 2026 per muoversi tutti insieme verso una sola direzione, ovvero verso la costruzione di un unico sistema digitale risolvo ai cittadini dei 27 Stati membri.