Alessia Pifferi in tribunale: nuova udienza

Alessia Pifferi in Tribunale. Una nuova udienza nel capoluogo lombardo, ma cosa è accaduto nella precedente? Si parla del processo alla madre della bambina morta letteralmente di stenti nella città milanese. Una storia che ha lasciato tutti con l’amaro in bocca.

Alessia Pifferi oggi
Alessia Pifferi oggi-Imilanesi.it

Prosegue la vicenda, con quest’altra udienza in Tribunale, eseguita nella giornata odierna. La donna ha ricevuto l’accusa di omicidio in forma aggravata, per aver provocato la morte della figlia di quasi un anno e mezzo nel luglio del 2022. La bambina era rimasta da sola in casa per sei giorni.

Alessia Pifferi in Tribunale: una nuova tappa del processo

Oggi 27 giugno si sta attuando un’altra udienza in Corte d’Assise riguardante il processo nei confronti di Alessia Pifferi, la donna accusata di omicidio aggravato, visto che ha lasciato morire di stenti una bimba di un anno e mezzo. Ma ciò che ha sconvolto ancora di più l’intera cittadinanza italiana, è il fatto che si trattava della figlia Diana.

La donna non si era fatta alcuno scrupolo e aveva lasciato sua figlia in casa completamente da sola per sei lunghi giorni.

Un avvenimento che ha lasciato tanta rabbia da parte della popolazione italiana, mischiata a un’immensa tristezza rivolta alla sorte di questa povera bambina entrata nel cuore di tutti noi.

Ma esattamente cosa è accaduto nel corso della precedente udienza?

Alessia Pifferi in Tribunale: il racconto dell’udienza precedente 

Durante la scorsa udienza si era provveduto ad ascoltare la testimonianza della dirigente appartenente al gabinetto a livello regionale della Polizia scientifica, ovvero Annamaria Di Giulio.

Alessia Pifferi in Tribunale
Alessia Pifferi in Tribunale-Imilanesi.it

Ciò in quanto lei stessa era intervenuta personalmente sul luogo, per lo svolgimento dei primi rilievi eseguiti dopo aver scoperto il corpo della piccola.

Una scoperta avvenuta quando la madre è tornata dalla città di Bergamo, dove si era recata per trascorrere quei sei giorni in compagnia del compagno.

Quando sono iniziate le prime verifiche all’interno dell’appartamento, si sono notate delle valige poste all’ingresso. Un paio di valige colme di abiti eleganti da donna, costituiti da almeno una trentina di abiti da sera.

Inoltre la Di Giulio aveva constatato che il frigo era praticamente vuoto e privo di qualsiasi genere di cibo idoneo per i bambini. Nell’abitazione si trovavano sparsi diversi pannolini utilizzati, posti tra il soggiorno e il davanzale della finestra.

La descrizione del contenuto del frigo riportava la presenza di una bibita, di acqua, poi c’era un piatto con sopra degli avanzi. Otre a una mela e a una passata di pomodoro.

Mentre sul mobile presente nella camera da letto dove era stata trovata la piccola Diana morta, si trovava un piccolo biberon con dentro delle rimanenze di latte.

Queste le parole esatte della dirigente in questione:

“Nel frigorifero da mangiare c’era veramente poco: Coca Cola, acqua, un piatto di avanzi, una mela e una salsa di pomodoro, sul mobile della stanza da letto in cui Diana è stata trovata morta, c’era un piccolo biberon, con un residuo di latte”.

Altre scoperte successive alla morte della bambina

Il lettino della bambina risultava privo di lenzuola e anche del cuscino e si capiva che la bimba era stata sciacquata, visto che aveva il capo inumidito. La dirigente è stata la prima a entrare nell’appartamento, dopo l’allarme fatto dalla vicina di casa di Alessia Pifferi al suo rientro a casa.

Alessia Pifferi
Alessia Pifferi-Imilanesi.it

In più dentro alla lavatrice vi erano degli indumenti ancora umidi e la bambina era stata trovata priva di pannolino e con un vestito giallo.

Una volta arrivata la polizia allertata dagli operatori appartenenti al 118, è stata trovata la madre della bimba seduta sul divano e in preda a un forte stato di agitazione.

Questo è ciò che ha ricordato successivamente l’agente dell’ufficio di polizia giudiziaria giunto sul posto in quella tragica giornata.

A quest’udienza ha partecipato anche la sorella di Alessia Pifferi, che si era costituita come parte civile, che condanna in pieno ciò che ha fatto sua sorella nei confronti della nipotina.

In più Viviana Pifferi, la sorella della 38enne a processo per omicidio, ha detto che sperava in una condanna esemplare nei confronti della sorella che secondo lei è capace di intendere e di volere.

Dunque nella scorsa udienza hanno testimoniato gli agenti delle volanti e della scientifica, che erano intervenuti il 20 luglio dell’anno scorso all’interno della casa di via Parea dove è morta da sola la piccola Diana.

Una morte terribile nei confronti di una piccina lasciata da sola da quella che avrebbe dovuto invece proteggerla contro tutti e contro tutto: sua madre.

Tutti i bambini si fidano della propria mamma, ma per la piccola Diana purtroppo non è stato così. Questo perché sua madre l’ha abbandonata per sei giorni, facendola morire di stenti in una casa completamente da sola.

Ultimi aggiornamenti sulla vicenda: in attesa di risvolti

Secondo gli ultimi aggiornamenti sembra che la donna avesse noleggiato una limousine in quei giorni. Limousine che le sarebbe dovuta servire per passare una sera all’insegna del romanticismo con il suo compagno. Per questo aveva speso più di 500 euro. La stessa aveva detto ad una delle sue amiche che l’auto le sarebbe tornata utile per il Battesimo della figlia, ma non era la verità.

Questo è quanto si evince dalla testimonianza  in aula del capo della Squadra mobile di Milano, Marco Calì.  Ora non ci resta che attendere ulteriori risvolti circa questa storia che ha dell’incredibile.

 

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