Il militante anarchico insurrezionalista Alfredo Cospito aveva iniziato uno sciopero della fame contro il regime di detenzione 41 bis al quale è stato condannato. Ha interrotto ufficialmente la sua protesta: il motivo è rivelato dal suo avvocato
Il terrorista e militante anarchico Alfredo Cospito sta attualmente scontanto una detenzione sotto il regime del 41 bis. Questa norma penitenziaria è riservata solo a chi ha ricevuto condanne per reati gravissimi associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e terrorismo.
I detenuti sottoposti al 41 bis hanno diritto a sole due ore d’aria al giorno. Possono avere un colloquio con i familiari una volta al mese e per la durata di un’ora. In sostituzione a quest’ultimo punto, hanno diritto una sola telefonata al mese della durata di dieci minuti. Essa viene registrata e la si può ottenere solo dopo i primi sei mesi. Il nostro Paese ha subito la condanna da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo poiché il regime del 41 bis è equiparato alla tortura. Per questo motivo Alfredo Cospito ha iniziato come protesta uno sciopero della fame dal giorno 20 ottobre 2022.
Lo sciopero della fame iniziato volontariamente dal detenuto Alfredo Cospito dallo scorso ottobre ha significato una perdita di oltre 35 chilogrammi di peso oltre l’insorgenza di altri problemi di salute. Poche settimane fa i suoi legali avevano inoltrato l’istanza di uscita dal 41 bis. La Procura generale di Milano l’ha rigettata poiché ha ritenuto la condizione fisica di Cospito una conseguenza di una sua libera scelta.
L’uomo classe 1967 sta scontando una condanna di oltre 20 anni per la gambizzazione di Roberto Adinolfi, dirigente della Ansaldo Nucleare e per l’attentato del 2006 contro la scuola allievi carabinieri di Fossano (CN) che, fortunatamente, non ha provocato né morti, né feriti.
Alfredo Cospito appariva consapevole e determinato a proseguire la sua protesta contro il regime del 41 bis. Dal 5 maggio 2022 si trovava in regime di “carcere duro” nel penitenziario di Bancali (SS). A causa delle condizioni provocate dal digiuno prolungato, è stato trasferito presso il reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano. É giunta notizia tramite l’avvocato Flavio Rossi Albertini che il detenuto ha interrotto lo sciopero della fame.
A quanto pare, il motivo della sua scelta risiede nel desiderio di continuare a vivere. Tuttavia, Cospito si dice soddisfatto perché ha raggiunto due risultati importanti. Il primo che è stata riaperta per lui la possibilità di uno sconto di pena; inoltre, grazie a lui la tematica spinosa del 41-bis è tornata prepotentemente all’attenzione dell’opinione pubblica.