Sapevi che alcuni alimenti che consumiamo contengono insetti? Scopriamo quali alimenti possono contenerli e come li consumiamo senza esserne a conoscenza!
Probabilmente pochi sanno che in media un italiano ogni anno consuma mezzo chilo di insetti senza saperlo. Proprio così, anche tu puoi aver consumato farine di insetti e coloranti prodotti sempre con questi animaletti, ma non lo hai fatto consapevolmente. Perché? Semplice, dietro questi alimenti si nascondono sigle che per i consumatori risultano incomprensibili. Scopriamo la lista degli alimenti contenenti insetti che a breve arriveranno nella grande distribuzione.
Alimenti con tarme: quattro diversi tipi di farina a base di insetti
Sono quattro i tipi di farina a base di insetto che a breve verranno commercializzate in Italia e quindi arriveranno anche nella grande distribuzione. Ecco quali sono:
- Farina derivata dal grillo
- Farina di Alphitobius diaperinus (larve)
- Farina di Tenebrio molitor (tarme)
- Farina di locusta migratoria
I quattro insetti rientrano nei cibi che sono stati denominati “novel food“, ovvero cibi nuovi, che da quest’anno saranno in vendita nei supermercati. Dalle previsioni è emerso che saranno 400 milioni i consumatori di insetti nell’Unione Europea nel 2030. Il governo Meloni ha stabilito delle dei paletti per difendere la tradizione gastronomica italiana.
L’obiettivo è impedire che vengano prodotti pasta e pizza, due simboli della nostra cucina, con le quattro tipologie di farine che presto entreranno nella grande distribuzione. Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha dichiarato che ci saranno controlli da parte dei Nas per far rispettare le disposizioni annunciate, sia per il divieto dell’uso di farine di insetti per produrre pizza e pasta, sia per le etichette che devono riportare quello che effettivamente contengono i prodotti.
Quali sono le specie di insetti commestibili
Come sottolineato dal past president della Sisa Andrea Ghiselli, gli insetti contengono molte proteine. Tuttavia, secondo Ghiselli, l’allarmismo creato intorno ai prodotti a base di insetti è ingiustificato, poiché il consumo sarà di nicchia.
Non potranno mai diventare prodotti di largo consumo, visto l’alto costo, ma sono invece ottimi dal punto di vista nutrizionale. In genere gli insetti sono usati rinforzare altre farine e produrre biscotti, cracker e tanto altro. Le specie di insetti commestibili sono 2mila circa, composte da: coleotteri per il 31%, bruchi per il 17%, api, formiche e vespe per il 15%, cavallette, locuste e grilli per il 14%, cimici per l’11%.
Nei coloranti degli alimenti ci sono insetti
Sembra assurdo ma è così, anche nei coloranti per gli alimenti sono presenti gli insetti. Un esempio è il colorante E120, realizzato con le cocciniglie provenienti dai fichi d’india delle isole Canarie o del Perù.
Pochi sanno che le cocciniglie finiscono anche nei bitter, nei succhi d’arancia, negli yogurt, nelle caramelle gommose che poi si acquistano ai supermercati. Il bello è che la produzione dei coloranti degli alimenti con la cocciniglia va avanti da tanto tempo, molto prima che si parlasse con tanta frequenza di queste tematiche.
Alcune aziende, come la Campari, che usava anche le cocciniglie, le hanno sostituite, e ad oggi usano coloranti vegetali. Ma sono tantissime le aziende che continuano ad utilizzarle e noi consumiamo gli alimenti senza saperlo.
Una ricerca ha permesso di accertare che ogni anno un italiano consuma in media mezzo chilo di insetti, ovviamente senza saperlo!