Anche Milano ha le sue case “particolari”

Nonostante si tratti di una metropoli che presenta diversi edifici futuristici, tra le sue strade si trovano case davvero molto particolari.

Edificio colorato
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Anche Milano ha case “particolari” che trovano un posto accanto alla storia ed ai moderni grattacieli. Tra i palazzi e grattacieli, ci sono angoli cittadini che si spingono oltre, portando avanti diverse trasformazioni anche solo attraverso i colori.

In via Balzaretti, in zona Città Studi una serie di case dipinte in modo particolare, colorano una città ingrigita dal cemento. Trasformata in installazione permanente di arte pubblica qualche anno fa, in occasione della Design Week.

Oggi è una strada trasformata completamente in opera artistica. Sulle pareti vi sono immagini ispirate al mondo  onirico e surreale, create in collaborazione con Organics by Red Bull. Un progetto dell’artista Maurizio Cattelan e del fotografo Pierpaolo Ferrari.

Spostandosi nella zona di Brera, da qualche decennio all’angolo tra via Pontaccio e corso Garibaldi c’è un palazzo, al civico numero 18, molto particolare. E’ comunemente conosciuto come la “Casa più stretta di Milano”.

“Casa delle fate”

Fu progettata da alcuni architetti che si occuparono delle ricostruzioni necessarie per riempire il vuoto lasciato dalle demolizioni post belliche. È visibile solo la facciata frontale e tutto il resto rimane nascosto.

In via Odescalchi, tra le molte abitazioni presenti, spicca quella che viene chiamata la “Casa delle fate”. Si trova nella zona di San Siro ed è uno degli edifici più originali e bizzarri della città.

Ha un aspetto che ricorda le favole, quelle delle principesse e della magia. Ricorda infatti il magico villaggio tedesco di Oberammergau in Baviera. È una splendida villa in stile liberty, del Novecento che sicuramente attira l’attenzione dei passanti.

Un altro edificio interessante e particolare è quello più antico di Milano, cioè  “Casa Fontana-Silvestri”, si trova in Corso Venezia al numero 10. Un palazzo rinascimentale, uno dei pochi rimasti,  chiamato anche “Ca’ del Guardian”.

Milano
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Il nome deriva dal fatto che, nel 1476 ci viveva Angelo Fontana, che faceva da custode della Porta Orientale che si trovava attigua alla casa. E, nell’ultimo decennio del XV secolo, vi visse Francesco Fontana, senatore degli Sforza.

Successivamente venne abitata da altri diversi proprietari fra cui i Pirovano, i Castiglioni e gli Stampa. Infine il senatore Giovanni Silvestri. A Porta  Venezia, invece, tra le varie abitazioni Liberty, spicca una struttura diversa dalle altre.

“Casa 770”

Ha un’aria misteriosa ed anche un po’ stregonesca. Presenta tre tetti appuntiti, e le sue linee sono tipicamente gotiche. È ricoperta da mattoni rossi, ha un balconcino centrale e si trova in via Poerio, 35.

E’ conosciuta come la “Casa 770″, e fa parte di una delle dodici abitazioni che riproducono in modo praticamente  identico, quelle delle comunità ebraica ortodosse dei Lubavitcher. Questi edifici sono, infatti, presenti in varie zone degli Stati Uniti.

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