Registrato un andamento lento dell’economia italiana, la conferma arriva dal Centro Studi di Confindustria che parla anche di tassi ai minimi.
L’economia Italiana procede a passo lento, è questa la conferma che arriva direttamente dal Centro studi di Confindustria.
Nel secondo trimestre del 2023 purtroppo la situazione è abbastanza difficile e complicata, per non dire quasi ferma. Le speranze per il 3°trimestre sono più positive, anche se di poco.
Sappiamo bene che nell’ultimo periodo è aumentato praticamente tutto, a cominciare dai beni di prima necessità a finire alle materie prime. Il gas ormai dopo aver toccato il picco, adesso si piazza sopra i minimi, l’inflazione è scesa ma soltanto in parte, portando la Bce a dover necessariamente rialzare i tassi.
Questo non ha fatto altro che peggiorare la situazione dei crediti. L’esportazione dei beni all’estero praticamente si è arrestata. E’ questo lo scenario che è stato dipinto dal Centro studi di Confindustria, che parlando dell’economia italiana, ha utilizzato il termine “andamento lento”.
Nonostante l’inflazione sia scesa, la Bce in queste settimane l’ha considerata sempre molto alta, di conseguenza ha optato per un rialzo dei tassi, fissandoli a 4,25% e non ha escluso nuovi colpi di scena.
Purtroppo le imprese italiane sono quelle che maggiormente stanno risentendo di questa crisi economica. Continua ad aumentare il costo del credito e di conseguenza si abbassa lo stock di credito bancario.
Molte imprese non riescono più ad ottenere credito, altre non riescono proprio ad ottenere e offrire garanzie e rispettare le scadenze. Molte imprese, invece, rinunciano i crediti per le condizioni onerose alle quali devono far fronte. E’ questo ancora il quadro delineato da Congiuntura Flash del Centro studi di Confindustria.
Il prezzo del gas finalmente è sceso, tornando sopra i minimi, ma visto anche le alte temperature registrate in queste settimane, c’è stato un aumento del consumo dell’energia elettrica. Se da una parte abbiamo assistito ad una stabilizzazione dei prezzi delle materie prima, dall’altra restano ancora molo alti i prezzi alimenti, +10,7% dopo un picco di 12,9%.
Una buona notizia arriva però dal mercato del lavoro, visto che dal mese di aprile e quello di maggio c’è stato un incremento del numero degli occupati, dello +0,4%. Si parla di 184 mila nuove occupazioni nei primi 5 mesi del 2023.
Per quanto riguarda il turismo, questo settore rappresenta al momento la vera spinta per l’economia del nostro paese. Sempre secondo quanto riferito da Congiuntura Flash del Centro studi di Confindustria, la spesa degli stranieri in Italia a maggio ha registrato un 13,2% sul 2022.
Il Pmi a maggio è sceso a 52,2 e questo ha indicato una minor crescita e l’RTT index ha effettivamente confermato la frenata.
Frenata per gli investimenti delle imprese. Nei primi 5 mesi del 2023 si è registrato un calo della produzione dei beni strumentali. Nel 2° trimestre non si sono verificate le condizioni per poter investire, con un saldo a -20,4 da 18,1. Le imprese hanno aumentato le attese per i prossimi investimenti da fare