Anziana pensionata aggredita all’ospedale di Codogno dove si era recata per trovare il marito, ricoverato nel reparto di medicina.
Ad aggredirla è stata un’altra donna. L’anziana aggredita ha 83 anni, non è stata rilasciata alcuna informazione sulle sue attuali condizioni di salute.
Secondo quando è stato riportato dai presenti, la sinora si trovava proprio a due passi dal pronto soccorso, nella zona interna dell’ospedale di Codogno, quando è stata aggredita inspiegabilmente. I fatti sono avvenuti domenica sera.
Cosa sarebbe successo secondo i primi racconti dei presenti
La questione è subito arrivata alle orecchie del sindacato, che ha colto (ancora una volta), l’occasione per sollevare una problematica spesso sottovalutata. Il nosocomio è totalmente privo di misure di sicurezza. La donna stava recandosi nel reparto di medicina per trovare il marito li ricoverato da qualche giorno, quando è stata spintonata da un’altra donna e per questo è finita sulla siepe del vialetto di accesso.
Al momento non è chiaro quale sia il motivo dell’aggressione. Le forze dell’ordine che si stanno occupando del caso hanno ipotizzato si potesse trattare di un blitz a scopo di rapina, magari per rubarle il telefono o i soldi. Il colpo però non è andato a segno dato che quando l’anziana è stata soccorsa aveva tutto quanto con sé.
Non si esclude l’ipotesi secondo la quale si sarebbe trattato di un’aggressione da parte di una persona mentalmente disturbata. Ad ogni modo, qualunque sia stata la causa, nel presidio di viale Marconi l’allarme rimane alto.
Troppi episodi di violenza, e non solo, all’ospedale di Codogno, la proposta del sindacalista Gianfranco Bignamini
Gli episodi che si sono verificati nell’ultimo periodo, sono simili tra loro e non collegabili. Per esempio a novembre, nell’ospedale si era introdotto dentro la struttura ospedaliera un tizio, che però non era stato notato da nessuno. L’uomo era entrato dai sotterranei dove ci sono le caldaie, per cercare lì riparo. Probabilmente non aveva cattive intenzioni, ma è comunque una situazione rischiosa che chi è ricoverato vive giornalmente.
A questo proposito il sindacalista Gianfranco Bignamini ha rivelato che l’ospedale, come struttura e organizzazione è considerato altamente pericoloso, semplicemente perché è accessibile da qualsiasi punto.
Per questo motivo servirebbe il controllo h24 da parte della Polizia che tra l’altro dovrebbe essere presente anche a Lodi dove la situazione è praticamente identica, anche forse più grave.
Forze di Polizia all’ingresso del nosocomio e chiusura dei varchi per tenere sotto controllo gli accessi
In questo modo le forze dell’ordine riuscirebbero a tenere sotto controllo gli ingressi e le uscite chiudendo i varchi più pericolosi. Molti senza tetto per esempio usano il presidio per dormire o per ripararsi, ma lo fanno anche i malintenzionati esponendo tutti quanti a rischi importanti. Dopo l’aggressione dell’anziana signora probabilmente il comune provvederà a risolvere la problematica. Non rimane che attendere ulteriori sviluppi.
Gli ospedali dovrebbero essere considerati dei luoghi al 100% sicuri. Purtroppo però non è così, molti dei nosocomi italiani pongono i pazienti e i parenti in visita in situazioni di pericolo.