Svolta sull’omicidio dell’anziano ucciso in casa a Milano. Le indagini della polizia hanno portato all’arresto della convivente e di un suo amico.
È giunto a un punto di svolta l’omicidio di PieroLuigi Landriani, un uomo di 70 anni accoltellato a morte in un complesso di case popolari del Corvetto di Milano il 25 aprile.
L’Ansa riferisce che due persone sono state arrestate per “forte sospetto” del delitto. Gli indagati sono la compagna brasiliana di 49 anni della vittima e un italiano di 36 anni.
L’attuale residenza della donna è in una tenda provvisoria situata nei giardini di via Virginio Ferrari, dove venerdì mattina sono stati rintracciati gli indagati.
Il luogo dell’omicidio è un appartamento sito in via Panigarola 8. L’ora dell’omicidio è intorno alle 23:30 del 25 aprile.
Proprio all’interno dell’appartamento il convivente della vittima ha chiamato il 112 per denunciare il delitto.
Il convivente ha accusato due marocchini di aver aggredito l’uomo e di avergli somministrato droga.
La donna ha raccontato che tra gli stranieri e l’anziano è scoppiata un’accesa lite per un debito di 70 euro dovuto allo spaccio di stupefacenti, sfociata poi in efferate violenze.
Tuttavia, gli inquirenti non sono stati convinti dal racconto della donna, in quanto hanno scoperto numerose ferite sul corpo del pensionato che sono state inferte con una quantità abnorme di brutalità. Gli inquirenti hanno subito respinto l’ipotesi di un “regolamento dei conti”.
Dopo l’omicidio, gli agenti di polizia della Squadra Omicidi, guidati da Domenico Balsamo e diretti da Marco Calì, hanno condotto una serie di attività investigative.
Queste attività hanno rivelato che la persona che è entrata in casa la notte dell’omicidio non era un uomo marocchino, ma piuttosto un uomo italiano di 36 anni coinvolto in una relazione sentimentale con la donna brasiliana.
Sebbene il movente del delitto non sia stato ancora definitivamente stabilito, sembra essere connesso a un contesto passionale.
Attraverso una combinazione di filmati delle telecamere di sorveglianza della città, dichiarazioni fornite da persone informate dei fatti e ampie attività di intercettazione, gli investigatori sono stati in grado di raccogliere prove convincenti di colpevolezza sia da parte dell’italiano che del brasiliano.
Di conseguenza, è stato stabilito con un alto grado di certezza che i sospettati hanno agito da soli e che nessun altro individuo è coinvolto nel crimine. Entrambi i sospetti sono stati successivamente presi in custodia e accusati di omicidio.