Due nuove mostre hanno aperto la stagione artistica ospitata nelle sale del Vittoriale degli italiani, dove rimarranno per qualche mese.
Nella splendida sede del Vittoriale a Gardone Riviera sul lago di Garda, due settimane fa si è aperta la nuova stagione artistica. Una cerimonia ha dato il via alle due attuali esposizioni autunnali.
Quest’occasione darà modo ai visitatori di ammirare l’arte contemporanea, ma anche l’opera e la casa che fu di Gabriele d’Annunzio, trasformata poi in museo. La prima esposizione riguarda alcuni lavori inediti realizzati tra il 1918 ed il 1963 dall’artista Giandante X.
Questo è lo pseudonimo di Dante Pescò vissuto tra il 1899 ed il 1984 a Milano. Mentre la seconda è composta da una raccolta di dipinti. Il tema riguarda nudi realizzati recentemente, censurati o, comunque, censurabili, di autori italiani tutt’ora viventi.
La mostra intitolata “Giandante X, Il poeta ritorna”, è allestita nell’area Schifamondo dove rimarrà fino al 22 dicembre 2023. Oltre che a disegni e dipinti, vi sono anche delle sculture che provengono da collezionisti privati.
L’artista Pescò e il cambio del nome
Persone che hanno avuto modo di incontare il maestro negli anni fra il 1947 e il 1984, anno della sua morte. Fu all’incirca all’età di vent’anni che Pescò cambiò il suo nome, agli esordi della sua carriera artistica.
Volle appositamente richiamare la parola Viandante con l’aggiunta della X, quale indicatore di cancellazione ed anonimato. Alla fine degli anni ’40, Dante volle donare il suo lascito artistico a pochi amici.
Questo è costituito dalle opere che, per la prima volta, sono raccolte al Vittoriale. Il presidente della struttura Giordano Bruno Guerri, ha sottolineato la sfuggente personalità dell’artista che non è facilmente definibile in categorie precise.
Lui stesso si rese imprendibile e quasi desideroso di essere dimenticato. Si sforzò di sparire dal mondo nonostante la sua esistenza fosse stata avventurosa e visuta con tenacità. La seconda mostra si intitola “I censurati”.
Nudo e censura nell’arte italiana d’oggi. E’ allestita a Villa Mirabella dove rimarrà fino al 3 marzo 2024. Realizzata da Camillo Langone, contiene opere di svariati artisti quali Giovanni Blanco, Giuliano Guatta, Roberto Ferri, Maurizio Bongiovanni, Omar Galliani,.
Ed anche di Daniele Galliano, Tommaso Ottieri, Silvia Paci, Giovanni Iudice, Riccardo Mannelli e Jara Marzulli. Poi ancora Gianni De Benedittis, Michele Moro, Giuseppe Vassallo, Dario Nanì, Enrico Robusti e Daniele Vezzani.
Censura
Il curatore ha spiegato l’importanza del tema della mostra nella società attuale, sottolineando che la questione della censura è diventata cronaca. Rilanciata dal “politicamente corretto” e dal mondo digitale si sta espandendo in ogni ambito della vita.
Ma l’arte non ha nulla a che vedere con ciò che è corretto oppure no, è un’espessione libera dellla visione di un artista. E’, solo, “l’arte del Piacere” come, probabilmente, l’avrebbe intesa D’Annunzio.