Legambiente lancia un appello al comune di Milano, con lo scopo di salvare il Glicine presente nel Piazzale Baiamonti e i Tigli dei Giardini Lea Garofalo.
A breve (tra circa una decina di giorni) dovrebbero iniziare i lavori per costruire il palazzo che andrà poi ad ospitare il museo della Resistenza. In vista di questi interventi, nascono anche i primi problemi.
L’edificio in questione infatti sarà costruito sul terreno dove per anni c’è stato un distributore di benzina. Ma non è questo il problema. L’area di cantiere dovrebbe interessare tutto lo spazio esterno del circolo Combattenti e reduci, dove per anni, la bella stagione una pianta di glicine monumentale ha regalato fiori, profumi e colori ai quali nessuno adesso vuole rinunciare.
Ecco cos’è il glicine e perché Legambiente si batte per la sua protezione
Legambiente è intervenuta a tutela del glicine e dei 4 Tigli che crescono nel giardino Garofalo per i quali bisogna assolutamente fare qualcosa. Per chi non la conoscesse si tratta di una pianta rampicante bellissima, che si espande lungo le pareti dei pergolati e che durante la Primavera dà vita a dei fiori a grappolo fantastici, profumatissimi.
Il Glicine si estende per oltre 300 metri quadri, con un tronco di 115 cm e due tronchi minori. Quello principale può essere preservato interessando la nuova costruzione dell’edificio e rendendola ancora più bella. La stessa cosa vale anche per i suoi 4 tigli che potrebbero essere risparmiati senza problemi. Per evitare di tagliare il glicine e rinunciare alla sua bellezza, bisognerebbe soltanto andare a rivedere il progetto.
La proposta di Franco Beccari al comune di Milano, ecco cosa fare per evitare di tagliare la pianta del glicine monumentale
Questo è quanto è stato spiegato da Franco Beccari che lavora danni in reteambiente a Milano. Per questo, per sua iniziativa e per volere di Legambiente, in vista dell’inizio dei lavori è stato richiesto al comune di Milano di intervenire mentre si è in tempo modificando il progetto di costruzione.
Una eventuale modifica del progetto potrebbe infatti mettere in salvo le piante e quindi non abbatterle, salvando lo storica Glicine che merita attenzione e protezione,