E’ stato approvato il calendario venatorio 2023/2024 in una regione italiana. Scopriamo qual è questa regione in cui il calendario della caccia è stato approvato!
Il calendario venatorio 2023 / 2024 è stato approvato grazie ad una delibera della Giunta regionale che ha stabilito le direttive per il territorio. Vediamo in quale regione è stato approvato il calendario della caccia.
Con la delibera della giunta regionale lombarda è stato approvato il calendario venatorio 2023/24. Alessandro Beduschi, assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, ha detto che questo documento stabilisce l’apertura della stagione di caccia a partire dal 17 settembre 2023 fino al 31 gennaio 2024.
Quanto stabilito nel documento deve tenere anche conto del contenuto del decreto riduttivo, uno dei due approvati insieme al documento.
Il calendario venatorio stabilisce che nel periodo dal 17 al 30 settembre si potrà cacciare con appostamento temporaneo e in forma vagante nei giorni prefissati che sono mercoledì, sabato e domenica. Invece, se si svolge caccia da appostamento fisso il cacciatore potrà scegliere tre giorni della settimana a suo piacimento.
A partire dal primo ottobre si potrà cacciare tre giorni a scelta della settimana anche per la caccia vagante, eccetto martedì e venerdì. I questi giorni vige quello che viene chiamato il silenzio venatorio e sarà in vigore per tutta la stagione della caccia. L’obbligo è stabilito dalla legge 157/92.
Per quanto riguarda la caccia a volpe e fagiano sarà consentita fino al 31 gennaio 2024, mentre finirà fra il 30 novembre 2023 e il 31 dicembre 2023 quella per le altre specie stanziali.
La caccia vagante subirà delle restrizioni a partire da gennaio 2024. Infatti, si potranno cacciare animali nelle paludi, negli acquitrini, nei corsi d’acqua, nei fossi e al massimo a distanza di 50 da queste aree.
Per individuare i punti dove sarà possibile esercitare la caccia in forma vagante basta controllare gli allegati del territorio. Verrà esclusa la caccia con postazione fissa, permessa per le specie che si potranno cacciare a gennaio, a prescindere da dove sono le postazioni.
La giunta Fontana ha deciso per il 2023/2024 di non aprire la caccia a pavoncella e combattente, aderendo così al parere dell’Ispra. Niente apertura anche per la caccia alla moretta perché non c’è abbastanza tempo per rispondere alle richieste in modo adeguato.
Le regole e le disposizioni per la caccia da rispettare nei comuni alpini variano in base a quanto prefissato dai territori oltre l’area delle Alpi, verso i quali spetta gli ATC stabilire le regole.
Per questo è necessario accertare quali sono le regole e lo si può fare controllando gli allegati singoli del territorio. In genere il comparto A si riferisce a quello per una tutela maggiore, mentre quello B a quella minore.
La caccia a capriolo, cervo, muflone, camoscio e cinghiale è consentita il Lombardia, ma le regole dagli altri ungulati sono diverse. Fra il primo ottobre e il 31 dicembre si svolgerà la caccia collettiva al cinghiale come previsto dalla legge.
Il cinghiale si potrà cacciare quindi per tre mesi. Sempre riguardo alla caccia al cinghiale ci sono altre regole previste per combattere la peste suina africana o PSA. E’ quanto prevedono le delibere emanate dal PRIU, dal presidente della Regione Lombardia e dal Commissario straordinario alla PSA.
Sono in vigore delle attività di prevenzione previste nella PSA di 17comuni. E’ stato sospeso il contributo di partecipazione all’ATC per i cacciatori residenti in questi comuni, considerato che nell’area rossa l’attività venatoria è inibita.
Nei trenta giorni che precedono l’apertura della stagione della caccia sarà possibile addestrare i cani da caccia negli ATC. La data prevista è dal 18 agosto 2023, ma bisogna adeguarsi agli orari diversi nei vari territori.
L’attività per i CAC è prevista dall’1 settembre, relativa al ritardo della partenza della stagione di caccia in forma vagante.