Arrestata una baby gang: aveva puntato un coltello alla gola di un 17enne

Rapinatori baby arrestati per aver portato via ad un 17enne il suo cellulare puntandogli un coltello alla gola

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Una baby gang formato famiglia. Due gemelli di soli 14 anni con un amico di 17, hanno aggredito un ragazzo di 17 anni all’uscita dellas cuola. E’ successo nel comune di Mazzo di Rho. Il 17enne stava tornando a casa a piedi da scuola quando è stato fermato dai tre ragazzi. Lo hanno accerchiato e costretto a seguirli in un vicolo isolato.

Lo hanno obbligato a consegnare loro il telefono cellulare e le scarpe. Quando si sono accorti che queste erano troppo rovinate, lo hanno minacciato con un coltello di andare a casa a prendere 100 euro per poi riportarglieli. Una volta arrivato a casa, però, il 17enne, spaventato, ha raccontato l’accaduto ai genitori che lo stavano aspettando.

Uno dei genitori ha chiamato subito il 113 che ha subito avvisato una volante della polizia. Gli agenti delle forze dell’ordine hanno rintracciato in breve tempo la baby gang. I tre ragazzi erano, infatti, ancora nei pressi dell’abitazione del 17enne e lo stavano aspettando per prendere i soldi del mancato guadagno delle scarpe.

Fermata la baby gang dalla polizia

La polizia li ha fermati e perquisiti. Uno di loro aveva in tasca il cellulare della vittima e un altro il coltello con il quale lo avevano minacciato. Li hanno trasportati al commissariato dove sono stati arrestati. Si tratta di due gemelli di 14 anni e din un 17enne. Tutti e tre frequentano le superiori e sono residenti a Lainate.

I cellulari dei tre aggressori sono stati sequestrati dall’autorità giudiziaria. Il fatto che i tre rapinatori si siano comportati in questo modo fa pensare che si tratti di un modus operandi che la baby gang utilizza di solito. Per gli investigatori non si tratterrebbe, quindi, di un’azione eseguita per caso.

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In varie zone del milanese le baby gang sono piuttosto attive. Le vittime sono, generalmente, coetanei sia ragazze che ragazzi. Ci sono già studi relativi a questa recente tipologia di piccoli criminali. Non è un fatto che rigurda solo la Lombardia, ma è un fenomeno sparso lungo tutta la penisola, e, sembrerebbe, in aumento.

Secondo alcuni esperti parrebbe che all’origine ci sia una certa voglia di fare ciò che vedono fare dagli adulti. Non solo, ma anche il desiderio di non rispettare le regole, sovvertendole. Sembra che provino piacere a prendere di mira chi è diverso da loro, sia per il linguaggio che usa e sia per come si veste.

Vittime designate: ragazze, anziani e diasbili

I ragazzi sono, spesso, minorenni che si uniscono in gruppo. Il loro scopo principale è commettere un qualche reato. Si può trattare di un atto vandalico, di bullismo, di spaccio o di rapine. Le vittime designate sono, in genere, loro coetanei, disabili, ragazze o anziani. Insomma, persone che reputano più deboli di loro.

Si potrebbe essere portati a pensare che tali comportamenti nascono all’interno di realtà famigliari difficili, ma i dati stanno dimostrando che la maggior parte dei ragazzi che dà vita ad una baby gang arrivi da contesti famigliari benestanti. Probabilmente lo stato di noia in cui questi ragazzi vivono perennemente, senza avere un vero scopo costruttivo da perseguire, li porta a compiere atti estremi.

E, forse, per alcuni di loro, c’è la voglia di emulare ciò che vedono nelle varie serie tv, in particolare quelle americane. Qui la violenza è il centro della vicenda intorno al quale si snodano, poi, le storie del resto delle puntate. E gli atti di violenza, inoltre, sono sempre più forti e tragici. E la mancanza di empatia è un altro fattore da non sottovalutare.

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