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Cronaca

Arrestato un medico primario a Esine, disposta la sospensione dall’Ordine

Arrestato primario del reparto oculistico dell’ospedale di Esine, prendeva mazzette per far saltare la coda ai suoi pazienti.

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Chiedeva mazzette ai pazienti per saltare le lunghe liste di attesa. L’accusato è il direttore del reparto oculistico dell’ospedale civile Vallecamonica a Esine, in provincia di Brescia. Ora si trova sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Le accuse nei suoi confronti sono; reato di truffa aggravata che si verifica quando l’autore agisce ai danni dello Stato.

Non solo, ma provoca anche un timore di pericolo nei confronti della vittima. Il secondo reato è di peculato per appropriazione indebita di denaro commessa da un pubblico ufficiale, quale medico ospedaliero, ottenuta in abuso del suo ufficio. Il terzo è indebita induzione a dare o promettere utilità, che si verifica quando il pubblico ufficiale induce qualcuno a uno di questi fatti.

Infine il reato di falso in atto pubblico, che concerne i documenti ufficiali compilati dal reo con dichiarazioni non veritiere. L’imputato ha compiuto gravi crimini attraverso truffe nei confronti di svariati pazienti. Viste le lunghe liste di attesa che, purtroppo, ci sono negli ospedali, lo specialista non si è fatto scrupoli nel chiedere mazzette ai suoi assistiti.

Inserimento privilegiato nelle liste di attesa e certificati falsi

Li ha convinti al pagamento di una somma di denaro in cambio di un inserimento privilegiato negli appuntamenti successivi. A tale scopo remunerativo ha anche redatto certificati medici falsi, come ad esempio quelli necessari al rilascio della patente anche se le persone non avevano i giusti requisiti.

La Procura che ha indagato sulla situazione delittuosa del dottore, ha poi sequestrato beni dal valore di, circa, 200 mila euro. Pare che Mazzoli, questo il nome del medico arrestato, abbia circuito soprattutto pazienti più anziani che dovevano sottoporsi ad interventi per la sostituzione del cristallino dovuta a cataratta.

Sala d’attesa-Imilanesi.it

Le somme richieste ai malcapitati si aggiravano intorno ai 500 euro fino ad arrivare anche ai 700. Questo pagamento avrebbe permesso loro di poter essere operati prima degli altri, saltando la procedura gestita attraverso il Cup, Centro Unico di Prenotazione. L’appropriazione indebita ai danni dello Stato, da cui l’accusa di truffa aggravata, nonché falso in atto pubblico, è stata perpetrata dal reo, con l’erogazione di prestazioni sanitarie false.

In questo modo il medico poteva appropriarsi di quelle quote che, in realtà, dovevano entrare nelle casse dell’Asst, Azienda socio sanitaria territoriale della Valcamonica. Per fare questo riconosceva requisiti inesistenti a favore di chi voleva rinnovare la patente di guida.

Interrogato si è avvalso della facoltà di non rispondere

Il telefono del primario era sotto controllo e gli agenti sentivano parlare di denaro, che poteva essere il provente delle truffe, e di come veniva anche speso. Il Gip, giudice per le indagini preliminari, ha evidenziato la propensione criminale di Mazzoli che ha dimostrato versatilità in tal senso.

Non solo per il guadagno facile, ma anche per l’alterazione e l’occultamento dei dati ufficiali. A breve il dottore sarà sospeso dall’attività con una procedura avviata dall’Asst Vallecamonica e dall’ordine dei medici di Brescia. Intanto, in fase di interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere e rimane in attesa di giudizio.

Published by
Liana Cinelli