Età pensionabile per il 2024, requisiti e pensione anticipata, ecco tutte le novità diffuse e ufficializzate dall’INPS.
Ogni anno si guarda al successivo chiedendosi a che età si potrà andare finalmente in pensione, e se le cose cambieranno. Ebbene, l’INPS ha indicato se ci saranno o meno variazioni dell’età pensionabile per il 2024. La decisione dipende dalla speranza di vita media della popolazione, diminuita a seguito del Covid, e riguarda anche le pensioni anticipate. Vediamo.
Età pensionabile: cala la speranza di vita
Dopo la pandemia da Covid-19, i dati che riguardano la speranza di vita media della popolazione italiana hanno delineato l’accorciamento delle prospettive di vita. Questi dati sono estremamente rilevanti per calcolare l’età pensionabile perché proprio la legge Fornero basa il calcolo dell’età in cui si può andare in pensione sulla speranza di vita media dei lavoratori.
Speranza che, con la pandemia, si è ridotta di 1-2 anni e non ha ripreso a crescere in seguito. In media, gli uomini italiani vivono circa 79,7 anni, mentre le donne 84,4. La legge Fornero prevede che nel momento in cui la speranza di vita cala, l’età pensionabile non diminuisce, ma rimane invariata, quindi semplicemente non cresce. In più, l’adeguamento dell’età per andare in pensione viene effettuato ogni biennio.
Ne deduciamo, quindi, che l’età pensionabile per gli anni 2023 e 2024 non aumenterà, rimarrà piuttosto ferma a 67 anni, con 20 di contributi. L’INPS ha ufficializzato questa decisione già a febbraio 2022, attraverso la circolare n° 28.
Pensioni, cosa succede dopo il 2024
Come dichiarato dall’INPS, quindi, i lavoratori dovranno ancora attendere di compiere 67 anni per poter andare in pensione, almeno fino alla fine dell’anno prossimo. A partire dal 2025, infatti, l’età pensionabile dovrebbe ricominciare a salire, raggiungendo i 67 anni e 3 mesi. La legge Fornero prevede la crescita di questo limite d’età ogni 2 anni, fino ad arrivare al 2031 e raggiungere il tetto massimo stabilito, 68 anni. Dopo il 2031, il calcolo dell’età pensionabile continuerà a basarsi sulla speranza di vita media, ma riprenderà a crescere di 2 mesi ogni due anni, fino al 2054.
Età pensionabile anticipata
La circolare diffusa dall’INPS chiariva anche eventuali variazioni previste per l’età pensionabile riguardante le pensioni anticipate. Anche in questo caso, non ci sono cambiamenti. Per andare in pensione anticipata in base agli anni di contributi versati, si dovranno ancora raggiungere 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
La ragione dietro la mancata variazione di questi criteri, però, non è la diminuzione della speranza di vita media. La legge di bilancio del 2017, infatti, ha disposto il congelamento delle pensioni anticipate fino al 2026.
Che dire delle pensioni anticipate per coloro che hanno iniziato a lavorare molto presto? L’aggiornamento dell’età pensionabile in questo caso prevedeva una crescita di 5 mesi ogni biennio. Anche per questo tipo di pensione, tuttavia, la crescita è stata congelata fino al 2026, stavolta dalla legge di bilancio 2019. Ne consegue che i lavoratori precoci continueranno a poter andare in pensione solo se avranno versato 41 anni di contributi.
Per farlo, potranno sfruttare la Quota 41, una misura che prevede la pensione anticipata non solo per i lavoratori precoci ma anche per caregiver, disoccupati, invalidi e coloro che svolgono lavori usuranti.