INPS: alcuni pensionati potranno ricevere 32.000 euro. Ecco le categorie a cui sarà erogata questa importante somma.
La sigla INPS fa riferimento all’Istituto nazionale della previdenza sociale. Il suo compito principale è quello di raccogliere e gestire tutti i contributi delle persone. L’ente, inoltre, eroga le pensioni a tutti gli ex lavoratori dipendenti nel settore pubblico e in quello privato. Serve anche per regolare e gestire le situazioni di qualsiasi lavoratore autonomo in possesso di partita IVA.
Il tema pensioni è sempre d’attualità in Italia. Il termine ultimo per la propria attività lavorativa si attesta sui 67 anni di età. Sarà possibile, però, anche ricevere la pensione anticipata, sfruttando il fatto di aver versato un tetto minimo di contributi. Per gli uomini esso si attesta sui 42 anni e 10 mesi, mentre per le donne è di un anno in meno.
Ogni pensionato, poi, potrà contare sul cedolino mensile di una somma pensionistica variabile in base ai contributi versati e agli anni in totale. Non c’è, quindi, una somma univoca relativa alle pensioni. Possiamo, in un certo senso, dire che chi avrà seminato di più nel corso della propria vita lavorativa, allora potrà ricevere una pensione maggiormente cospicua.
In questo articolo, però, non vogliamo fossilizzarci sull’argomento pensioni in linea teorica e generale, bensì fare riferimento a un caso in cui sarà possibile ricevere fino a 32.000 di arretrati da parte dell’INPS. Scopriamo cosa c’è da sapere su tale questione particolare. Ecco i dettagli.
In questo 2023 le pensioni sono state rivalutate per effetto dell’inflazione e del carovita galoppante. Le pensioni, quindi, hanno subito dei cospicui aumento, compreso anche il trattamento minimo fornito dall’INPS ad alcuni pensionati. Alcuni arretrati sulle rivalutazioni devono ancora essere ricevuti da molti pensionati, ma da luglio essi verranno tutti accreditati sul cedolino della pensione.
Una ottima notizia per milioni di pensionati del nostro Paese, alle prese con una situazione economica non certo semplice.
Chi non ha mai lavorato nel corso della propria vita e, dunque, non ha mai versato alcun contributo, ha diritto a una particolare forma di sostegno. Ci riferiamo all’assegno sociale. Tale prestazione assistenziale spetta anche a chi non ha versato tutti i 20 anni di contributi necessari minimi per poter accedere alla pensione di vecchiaia dopo i 67 anni di età.
In alcuni casi specifici, però, sarà possibile ottenere la pensione di vecchiaia anche senza aver versato 20 anni di contributi. Di seguito, ti facciamo scoprire cosa è accaduto a un pensionato dell’Emilia Romagna. Per quale motivo ha ricevuto un assegno pensionistico di ben 32.000 euro da parte dell’INPS? Ecco l’incredibile vicenda.
In Emilia Romagna un pensionato ha ricevuto una incredibile e graditissima sorpresa da parte dell’INPS. Sul suo conto corrente, infatti, sono stati accreditati ben 32.000 euro in totale, a causa di una vicenda molto particolare e del tutto imprevista. Cosa è accaduto? Per quale motivo si è visto accreditare questa cospicua somma? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
L’uomo aveva versato solo 15 anni di contributi e pensava di poter ambire solo all’assegno sociale. In realtà, però, non sapeva di aver diritto già dai 67 anni di età alla ricezione della normale pensione da parte dell’INPS. Avrebbe, infatti, avuto il diritto di ricevere una pensione in deroga, per effetto di una regola vetusta denominata deroga Amato.
Per tali deroghe, rimaste in vigore anche con la Fornero, rispettando determinati requisiti si sarebbe potuti andare in pensione con la minima anche dopo appena 15 anni di contributi versati. Il lavoratore è arrivato a 70 anni e, dopo alcuni accertamenti, ha ricevuto la gradita sorpresa da parte dell’INPS.
Sul suo conto corrente, infatti, sono stati accreditati ben 32.000 euro per effetto di tutti gli arretrati non ricevuti negli anni precedenti. Una notizia che lo ha, come ovvio che sia, reso felice. Se non hai versato 20 anni di contributi, potresti anche tu aver diritto alla pensione come nel caso di questo uomo dell’Emilia Romagna.
Il requisito da dover rispettare, però, dovrà essere quello di aver versato già 15 anni di contributi entro e non oltre il 31 dicembre del 1992.