La pensione è l’argomento principale di cui si discute praticamente dappertutto ormai da diversi anni. Questo perché il sistema delle pensioni in Italia non funziona come dovrebbe, infatti ci sono crepe e fratture importanti che richiedono una riforma rapida.
Si pensa di avviare delle modifiche alle leggi che hanno a che fare con la pensione, per garantire a tutti i lavoratori e ai contribuenti di andare in pensione prima del dovuto, godendo del meritato riposo essendo in possesso di alcuni requisiti particolari.
Per quanto riguarda coloro che prendono già la pensione invece potrebbe essere soggetto a modifiche l’importo che si riceve mensilmente.
A questo proposito non si può negare che a ottobre sia successa una cosa in particolare che negli anni passati non era mai accaduta, una novità ben accolta da chiunque. Stiamo parlando dell’incremento anticipato per la perequazione. Rispetto al solito, il pagamento è avvenuto in anticipo, cosa che potrebbe ripetersi anche nel 2023 e negli anni a seguire.
A causa dell’aumento dei prezzi e quindi dell’aumento del costo della vita che è diventato praticamente impossibile da sostenere, gli italiani si sono ritrovati con le spalle al muro tantissime volte nel corso degli ultimi due anni. Alcune famiglie per esempio non riescono più a fare la spesa settimanale e si trovano costrette a rinunciare.
Altre non pagano le imposte, le bollette, l’assicurazione, il bollo auto, rinunciando persino al mezzo privato pur di risparmiare. Questo significa che lo Stato ha meno entrate per cui soffre tanto quanto i contribuenti. Per questo si è deciso di intervenire rapidamente e cercare di trovare una soluzione adeguata.
Il governo in queste ore ha scelto di aumentare intanto gli assegni pensionistici e proseguire poi con degli altri aiuti altrettanto importanti soprattutto per alcune categorie di pensionati e lavoratori. Al momento si parla della perequazione non annuale ma trimestrale, che potrebbe già essere presa in considerazione a partire dal 2023.
In questo modo le pensioni dovrebbero adeguarsi all’inflazione, quindi man mano che i prezzi salgono, vanno a salire anche gli importi delle pensioni, perché arrivare alla fine del mese, anche per un pensionato è diventato praticamente impossibile. Ma non finisce qui, perché potrebbero arrivare grosse modifiche con la legge di bilancio che vanno ad aumentare ancora una volta il potere d’acquisto della pensione, dato che nelle ultime settimane è stato drasticamente ridotto.
Si vuole estendere l’indicizzazione a più volte l’anno piuttosto che soltanto nel mese di gennaio come è sempre stato, per non costringere i pensionati a stringere la cinghia più del dovuto tutto l’anno. Adesso dopo i vari aumenti arrivati a gennaio, ce ne potrebbero essere degli altri per tutto il corso del 2023, ad aprile, a luglio e ad ottobre per esempio. L’ultimo aumento sarebbe probabilmente a gennaio.
A seguito di tutte queste modifiche, a partire dal primo gennaio 2023 l’aumento potrebbe essere del 7,3%, per cui si andrebbero a raggiungere delle soglie elevate, per le pensioni minime di €600. In particolare i €600 potrebbero arrivare alle fasce deboli cioè agli over 70, oppure ai pensionati che hanno un ISEE parecchio basso.
Se Forza Italia dovesse prendere in considerazione l’ipotesi degli aumenti nelle pensioni in base all’isee, ci saranno coloro che prenderanno più di 570 euro al mese, godendo di un aumento dell’8% e coloro che invece avranno diritto a prendere più di 1200 euro, e cioè 100 euro in più mensili. Adesso non resta che rimanere in attesa di ulteriori notizie e aggiornamenti in merito.