Come ogni inizio settembre, tra i vari aumenti non potevano di certo mancare quelli dei biglietti del treno decisi da Regione Lombardia.
Le variazioni dei costi per l’acquisto dei biglietti dei treni sono decise a Palazzo Lombardia, dove ha sede la giunta regionale. Naturalmente riguardano tutte le tipologie, dal biglietto singolo, alle tessere mensili e gli abbonamenti annuali.
Ad esempio, per andare a Milano partendo da Brescia la corsa ora costa 8 euro, ossia 30 centesimi in più rispetto all’anno scorso. Mentre l’abbonamento annuale è aumentato di ben 40 euro.
Un collegamento molto importante quello tra Brescia e Milano che conta migliaia di persone. Sono tantissimi i pendolari che usano giornalmente questa tratta per raggiungere il capoluogo lombardo.
Senza contare quelle persone che salgono sul regionale saltuariamente. Molti di questi scelgono il regionale piuttosto che il freccia bianca, proprio per risparmiare sul biglietto.
Emanuele Busi, con il comitato Sbiancalafreccia, ha chiarito che non trova una motivazione valida ai cambiamenti delle tariffe, che sono sempre al rialzo. Busi ha fatto presente le difficoltà in cui versano molte famiglie.
Ancora aumenti per chi dovrà viaggiare in treno
La scelta della regione, ha proseguito Busi, avrebbe dovuto essere a sostegno di chi viaggia abitualmente, sia per lavoro che per studio. Il consumatore non può essere sempre “schiacciato da pesi economici”.
Egli, inoltre, ha richiesto nuovamente un incontro con l’assessore ai trasporti e mobilità sostenibile, Franco Lucente. L’intento è quello di avere un confronto diretto per fare sentire la voce dei viaggiatori pendolari.
Sull’argomento è intervenuto anche il capo gruppo del movimento 5 stelle, Nicola Di Marco. Il consigliere regionale ha dichiarato che aveva sostenuto il blocco dei prezzi, necessario per permettere ai cittadini di usare i mezzi pubblici.
Questo anche perché la benzina ha costi sempre più elevati. Ma il centrodestra non ha voluto sostenere le richieste, preferendo invece finanziare l’autostrada a nord di Milano. Tale scelta, secondo Di Marco, ha reso inevitabile l’adeguamento delle tariffe di Trenord.
Dario Balotta, presidente dell’ONLIT, osservatorio nazionale liberazione trasporti, ha letto gli aumenti sotto un’altra angolazione. I rincari potrebbero essere dovuti alla copertura dei maggiori costi che ci saranno nel 2024.
Questi serviranno a pagare l’introduzione dei treni a idrogeno in Valcamonica, che lo stesso Bilotta, in qualità di rappresentante politico di Europa Verde ha più volte osteggiato.
Per Trenord il carnet di 10 corse rimane a 59 euro
Indipendentemente da questo, gli aumenti sono comunque intollerabili visto che non ci sono rincari nei costi di esercizio. Inoltre, le condizioni di trasporto dei treni regionali sono rimaste inalterate.
Continuano i ritardi e le soppressioni e, durante il periodo estivo, a volte non hanno l’aria condizionata. I modelli da guardare sono quelli di Berlino e di Madrid, dove gli abbonamenti sono diminuiti, proprio per incentivare la popolazione ad usare i mezzi pubblici.
Il che comporta, anche, una diminuzione dell’ inquinamento e del traffico. I carnet hanno subito aumenti già un anno fa. Le dieci corse con Italo costavano 69 euro, oggi 79. Mentre per le venti si passa da 89 a 119 euro. Trenitalia, invece, ha proposto solo le dieci corse, acquistabile ancora a 59 euro.