Nel prossimo futuro potremmo assistere ad un aumento delle pensioni e anche ad un importante taglio delle tasse: tutte le novità.
La crisi economica e l’inflazione galoppante hanno messo in ginocchio la maggior parte delle famiglie italiane, che si sono ritrovare a dover far fronte a pesanti rincari.
Gli aumenti hanno riguardato soprattutto le bollette di luce e gas e i prezzi dei generi alimentari, mettendo a rischio il bilancio di molti nuclei familiari.
Tra le categorie che hanno sofferto maggiormente di questi incrementi ci sono sicuramente i pensionati, specialmente coloro che percepiscono un trattamento pensionistico minimo.
L’aumento del 7,3% garantito per il 2023 grazie alla perequazione ha portato nelle tasche dei pensionati qualche soldo in più, ma è evidente come serva una riforma più strutturata che comprenda magari l’innalzamento delle pensioni minime a 1.000 euro.
L’aumento delle pensioni minime era da sempre un pallino di Silvio Berlusconi, scomparso lo scorso 12 giugno all’età di 86 anni.
Per onorare la memoria del fondatore di Forza Italia ed ex premier, oltre che ‘padre’ del centrodestra, il governo Meloni starebbe ragionando proprio sull’innalzamento delle pensioni minime entro la fine della legislatura, così da portarle almeno a 1.000 euro.
Un concetto che ha trovato proprio nei giorni scorsi una condivisione inaspettata.
Il Movimento 5 Stelle, infatti, ha spiegato di voler appoggiare questa riforma e di essere dalla parte del governo per l’innalzamento delle pensioni minime.
Davide Aiello, deputato dei pentastellati alla Camera, ha reso nota anche la mozione presentata dal M5S per chiedere al governo di muoversi velocemente in tal senso, in modo da consentire anche ai percettori di pensione minima di poter contrastare efficacemente l’inflazione.
Il Movimento 5 Stelle è pertanto d’accordo con la proposta di Forza Italia di aumentare le pensioni minime, proprio come avrebbe tanto desiderato Berlusconi.
Aiello ha sottolineato che il M5S ha un impegno ineludibile nei confronti di tutti quei cittadini che hanno dedicato la loro vita al lavoro.
Per questo motivo il Movimento 5 Stelle è d’accordo con la proposta forzista di innalzamento delle pensioni minime a mille euro netti al mese.
Si tratterebbe senza dubbio di una grossa boccata d’ossigeno per tutti quei pensionati che percepiscono un trattamento minimo e che in quest’ultimo periodo hanno fatto davvero tanta fatica per far quadrare i conti alla fine del mese.
Non è tutto, perché per il 2024 è prevista anche un’ulteriore rivalutazione del 2,4%, che sarà pertanto superiore a quella dell’1,5% che ha caratterizzato il 2023.
L’azione del Movimento 5 Stelle non riguarda soltanto le pensioni. I pentastellati, infatti, ritengono che si debba arrivare anche ad un taglio delle tasse, che sono diventate un fardello davvero troppo pesante per le tasche dei pensionati.
L’idea del M5S è quella di introdurre una detrazione dell’IRPEF progressiva per i pensionati fino a determinate soglie di reddito. Chiaramente finora si tratta soltanto di proposte, che dovranno attraversare un lungo iter prima di arrivare ad una definizione concreta.
Il fatto che un’importante forza di opposizione come il M5S sia sostanzialmente d’accordo con la maggioranza su questi temi fa ben sperare tutta quella platea di pensionati che attende da tempo questi interventi.