Le acque del lago di Garda ancora a rischio inquinamento, avvistata della schiuma bianca anomala di cui non si conosce l’origine.
In seguito ad una segnalazione del WWF di Bergamo – Brescia, si sta cercando di capire come mai nelle acque del lago di Garda è presente una schiuma bianca. “Ancora acque anomale bianche che finiscono nel Sarca e arrivano nel Garda”.
Secondo gli ambientalisti il colore bianco sembrerebbe arrivare da un cantiere. Nella zona, infatti, stanno lavorando al tunnel Loppio-Cretaccio. Oppure si potrebbe trattare anche di scarti di calcare del terreno.
O ancora di ciò che rimane dei lavori in roccia, come per esempio, le schiume chimiche utilizzate per ammorbidire gli scavi. Secondo alcuni esperti questa schiuma bianca potrebbe essersi formata in seguito anche ad alcuni eventi naturali.
Questi poi hanno portato alla formazione di tensioattivi di origine naturale. Vengono prodotti in modo naturale, appunto, durante la decomposizione dei diversi materiali organici presenti nelle acque, come le alghe, le foglie, le uova dei pesci e le piante acquatiche.
Fotografie del WWF
Oppure, possono essere stati rilasciati nelle acque attraverso lo scarico di quelle reflue o dei liquami. WWF sulla sua pagina social fa, comunque, sapere che il termine naturale non indica sempre un qualcosa di positivo.
La schiuma è un fatto evidente che arriva da un fenomeno di inquinamento più preoccupante. Gli avvistamenti di schiume così bianche sono stati diversi nell’ultimo periodo. Ce n’era stato uno molto simile il 23 ottobre scorso e uno molto recente il 10 di novembre.
Ma ce ne sono stati altri prima di ottobre e tutti segnalati attraverso delle fotografie del WWF. Tempo fa il Garda era tornato agli onori della cronaca a causa delle notevoli quantità di sostanze scaricate dalle piscine.
Le autorità preposte, dopo le diverse segnalazioni, hanno cominciato le indagini. Queste, però, per il momento, non hanno ancora portato a nulla. Certamente, i detriti portati dal Sarca mettono a rischio la navigazione e sono una delle criticità.
Un’altra è dovuta a ciò che è avvenuto alla fine di ottobre quando, a causa del maltempo, è stata aperta la Galleria Adige Garda che ha immesso nelle acque del lago tre milioni e mezzo di metri cubi di acqua.
Filippo Gavazzoni
Filippo Gavazzoni, vicepresidente della comunità del Garda, ha evidenziato la necessità di comprendere quali siano gli impatti dell’immissione dalla Galleria nel Benaco per poter agire poi con le giuste azioni di mitigazione.
Il problema principale da affrontare in questo momento è togliere tutti i detriti, la spazzatura e i tronchi che si sono depositati sia nei porti che sulle spiagge. Intanto il Movimento 5 stelle ha presentato un’interrogazione che verrà discussa nel prossimo consiglio comunale di Desenzano.