Secondo l’avvocato difensore le foto sarebbero state fatte alla bambina per mandarle alla pediatra. Chiesta consulenza psichica.
L’accusa è quella di lesioni per la madre, che avrebbe spruzzato del deodorante spray alla piccola da distanza ravvicinata, provocando delle ferite con l’intento di farla ricoverare. L’avvocato Vincenzo Sparaco ha dichiarato che le foto sarebbero state scattate dalla madre, trovate 80 su 7mila visionate, per inviarle alla pediatra, mentre si richiede per la madre una consulenza psichiatrica per tentare di valutare il “disagio psichico”.
Sono state quasi 7mila le foto visionate in queste ora nel cellulare della madre, 80 delle quali ritraevano la figlia e le sue ferite ed escoriazioni. La donna è accusata di aver spruzzato deodorante da distanza ravvicinata alla piccola, e di averla ustionata e ferita anche con altre pratiche, e adesso la difesa prova a richiedere dopo il ritrovamento di queste foto una consulenza psichiatrica.
L’incidente probatorio richiesto per valutare possibili disagi psichici della donna, è la mossa di Vincenzo Sparaco ed Emanuele Panza. La scorsa settimana il Riesame aveva respinto la richiesta degli avvocati di scarcerazione della madre, che al momento si trova in carcere a San Vittore. Secondo l’accusa infatti i danni e i maltrattamenti sulla neonata – appena 17 mesi – potrebbero essere iniziati sin dai primissimi mesi di vita. Era stata anche questa una delle motivazioni, con il pericolo anche che la 28enne possa continuare in futuro, anche verso altri soggetti.
Ma la difesa punta sul disagio psichico della madre, e la richiesta era stata quella dell’inserimento in una struttura dove potesse essere controllata. Lo ha dichiarato Sparaco che aggiunge: “Avevamo chiesto i domiciliari in un luogo di cura perché sarebbe stata una misura alternativa adeguata”.
Dunque i legali della 28enne hanno già contattato uno psichiatra mentre il carcere di San Vittore dovrà fornire la cartella clinica. La consulenza di parte servirà dunque per poter avanzare al gip la richiesta di modifica della custodia. Sul fronte cellulare, sequestrato alla donna nell’ambito dell’inchiesta, l’avvocato difensore ha confermato che la volontà è quella di discutere davanti al giudice sul contenuto.
Si dovrà inoltre verificare se, come affermato dai legali della donna, quelle foto erano arrivate sotto indicazione della pediatra che aveva chiesto di visionare le ferite della piccola. La bambina rimane al momento in comunità, mentre gli assistenti sociali stanno avviando le procedure per permettere di adottare le bimba.