Una sapiente operazione condotta dalla Guardia di Finanza ha messo in luce un’azione di bancarotta fraudolenta. Sono tre i soggetti posti in stato di fermo. Uno di essi si fingeva povero ma viveva in una mega villa a Casatenovo
Una recente operazione condotta dalla Guardia di Finanza ha portato all’arresto di tre individui, accusati di bancarotta fraudolenta, intestazione fittizia di beni e altri reati connessi. I finanzieri del Comando provinciale di Milano, sotto il coordinamento dei magistrati antimafia della Dia, hanno svolto le indagini che hanno portato all’emissione delle misure cautelari.
Tra i principali indagati figurano Niccolò Gasparri, un imprenditore originario di Legnano di 59 anni, il suo socio di Lecco di 49 anni Cesare Longoni e un prestanome di 32 anni, Vincenzo Boragina, anch’egli di Lecco. Secondo gli investigatori e gli inquirenti, Gasparri e Longoni hanno acquisito un complesso immobiliare situato a Calco, vicino a Merate, attraverso una serie di investimenti e operazioni societarie “a cascata”. Questo complesso immobiliare è stato ufficialmente intestato al prestanome Boragina. Il fine era eludere le norme di prevenzione patrimoniale e agevolare il riciclaggio di beni ottenuti attraverso bancarotta fraudolenta e frode fiscale.
L’immobile, nonostante sia gravato da un’ipoteca di 14 milioni e mezzo, è stato acquistato per meno di 2 milioni di euro. Hanno così anche il pagamento di 400mila euro di IVA. Inoltre, sono stati effettuati bonifici di centinaia di migliaia di euro in nero su conti esteri. I lavori di messa in sicurezza richiesti dal Comune sono rimasti non pagati. Sono stati commissionati a un imprenditore coinvolto nell’operazione antimafia “Infinito”, legato alla ‘ndrangheta locale di Mariano Comense.
Come conseguenza delle indagini, i finanzieri hanno posto i sigilli sull’intero immobile. Hanno, inoltre, sequestrato una villa di 700 metri quadri con un giardino di mezzo ettaro a Casatenovo. Lì risiede “il finto povero” Niccolò Gasparri. È importante notare che Gasparri era già stato coinvolto in un’indagine precedente riguardante un’ipotesi di raggiro legata a una vendita abusiva di obbligazioni di JPMorgan per 42 milioni di dollari.
L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza è un altro esempio dei loro sforzi nel contrastare la criminalità finanziaria e proteggere l’integrità del sistema economico. Le indagini proseguiranno per accertare ulteriori dettagli e coinvolgere eventuali complici o reti criminali connesse a questa bancarotta fraudolenta.