Ormai è noto che il prelievo agli sportelli bancomat non deve superare certe cifre. Ma cosa accade si preleva proprio questa cifra?
Ebbene se gli importi sono minimi potrebbero ugualmente partire dei controlli. Cerchiamo di capire da cosa dipende.
Bancomat e spese di Natale
Siamo tutti un po’ presi dal periodo, che ha portato ad un aumento delle spese in occasione delle festività del Natale. Mai come in questo periodi la carta di credito ha incontrato la lettura dei sistemi bancomat!
D’altro canto sono sempre di più le aziende che consentono di fare acquisti convenienti on-line, offerte imperdibili che ci evitano le lunghe file nelle strade e nei negozi per gli acquisti di rito.
Queste vetrine virtuali ci consentono di sfruttare al massimo, grazie alla larga disponibilità, che finisce con l’attirare sempre di più nuovi clienti.
Non solo, sono anche aumentate le garanzie circa gli acquisti e le transazioni di denaro sul web, convincono anche i più accaniti sostenitori del “denaro contante”.
Questo si traduce in un minor afflusso e prelievo agli sportelli ATM, dove abbiamo imparato che per non divenire oggetti di indagine, non dobbiamo superare certe soglie, sia giornaliere che mensili..
Ma sapevate che ci sono dei casi in cui si è soggetti ugualmente a controllo, anche nel caso di prelievi piccoli ma costanti nel tempo? Può apparire paradossale eppure è così.
Così come non è possibile prelevare piccole somme come 5 o 10 euro, pur avendo liquidità sul conto!
Bancomat e controlli: quando scatta il controllo?
Nessuno penserebbe mai di poter essere posto a controllo fiscale solo perché preleva piccole somme, ma tutti i giorni.
Una lenta erosione del conto che per quanto a noi appaia innocua, induce il fisco a porsi delle domande, leggendo tutto ciò come uno sbilanciamento tra le entrate e le uscite che non seguono l’agire comune..
Insomma un po’ come andare in autostrada ed essere fermati perché “si sta andando troppo piano”…
Contraste l’evasione fiscale è diventato il chiodo fisso e primario di ogni Governo in carica. I pagamenti tracciabili sono ben visti e quelli con i contanti no, da qui l’obbligo di POS imposto agli esercenti per contrastare l’evasione.
Anche uscire dagli schemi ci porta a finire sotto l’occhio vigile e scrutatore dell’amministrazione finanziaria, che si domanda il perché di questo prelievo di contanti al bancomat troppo spesso.
Anche se le cifre sono minime ma continue, potrebbe insospettire il Fisco e portare ad un quanto meno antipatico accertamento fiscale.
Per quanto l’avviso di accertamento, dovrà essere motivato, con lui l’Agenzia delle Entrate fa seguire un controllo di base. Sarà il contribuente, a cui viene notificata la richiesta tributaria a dover dimostrare di aver adempiuto i propri obblighi fiscali.
Per questo effettuare sia dei prelievi eccessivi che troppo insufficienti da un bancomat possono far insospettire il fisco e portare a un accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Se non ne eravate consapevoli, il bancomat è uno strumento perfetto, in quanto molto impiegato dagli italiani, perché si conoscano le nostre abitudini di spesa. Un perfetto mezzo per seguire le abitudini dei contribuenti e il modo più rapido e sicuro per comprendere se c’è qualcosa di strano.
Dunque anche essere troppo parsimoniosi e fare economia risparmiando ci pone in una possibile condizione di controllo…
Banconote da piccolo taglio: si possono prelevare?
Inoltre se cercate di prelevare 10 o addirittura 5 euro la macchina non fornisce questo taglio di banconote.
In realtà, la carenza di banconote da 10 euro potrebbe avere logiche e dinamiche ben precise e non essere del tutto casuale.
La prima ragione potrebbe essere rappresentata dai costi che gli istituti di credito devono sostenere per rifornire gli ATM di contante. La seconda ragione che potrebbe spiegare la scarsità di banconote di piccolo taglio è l’intenzione di scoraggiare ancora una volta l’uso del contante incentivando il pagamento tramite carta.