Pensionamento più che anticipato per alcuni lavoratori. È infatti possibile ritirarsi dal mondo del lavoro con soli 35 anni di contributi. Ecco chi può beneficiarne.
Per molti lavoratori la pensione è una meta quasi irraggiungibile e sembra sempre più lontana man mano che passano gli anni. Spesso il problema consiste nella continuità lavorativa, nella difficoltà di un posto di lavoro stabile e nel dover lavorare con partita IVA. Più si va avanti con gli anni, più questo problema diventa realmente tangibile.
Se è vero che ci sono molte opportunità per poter usufruire del pensionamento anticipato, d’altro canto questo richiede degli specifici requisiti che non sempre sono semplici da rispettare. Nella maggior parte dei casi il vincolo maggiore riguarda un minimo di contributi accumulati e un’età minima, come nel caso di Quota 100, dove per potersi ritirare dal lavoro erano necessari almeno 38 anni di contributi versati e 62 anni di età. Ritirarsi dal lavoro, quindi, non è sempre così semplice come si pensa.
Alcune categorie però sono decisamente più fortunate di altre, in quanto possono permettersi di andare in pensione con soli 35 anni di contributi, senza alcun limite di età anagrafica. Per queste persone però la pensione non sarà intera, ma verrà loro decurtato l’importo in base a quanto tempo prima del previsto ci si è ritirati. Ovviamente, per quanto le cifre siano differenti per i singoli casi, la stima è di circa il 2% in meno su ogni anno di anticipo. Se si prende come esempio un lavoratore che intenda ritirarsi all’età di 57 anni, l’assegno mensile della sua pensione sarà inferiore di circa il 20%.
La particolarità di questa opzione è che una volta raggiunti i 67 anni di età, e quindi raggiunta la soglia per la pensione di vecchiaia, la cifra rimarrà tale senza vedere incrementi, come se l’importo fosse rimasto congelato a quando ci si è congedati. Quindi se da una parte c’è l’agevolazione di potersi ritirare ben prima del previsto, dall’altra c’è il contro di un assegno pensionistico di valore inferiore.
Questa opzione di ritiro anticipato dal mondo del lavoro è rivolta a una specifica categoria di lavoratori. Potranno usufruirne infatti tutti coloro che sono impiegati nel settore dei poligrafici, vale a dire i dipendenti di case editrici di carattere non giornalistico. Per poter andare in pensione con 35 anni di contributi è necessario che l’azienda editoriale per la quale si lavora abbia riorganizzato il lavoro a causa della crisi e che quindi abbia dipendenti in cassa integrazione straordinaria.
È possibile presentare la domanda entro i termini specificati dalla circolare INPS numero 126. L’opzione per molti potrebbe sembrare scontata, ma non lo è affatto. Sul piatto della bilancia c’è la possibilità di scegliere di continuare a lavorare ma, trattandosi di aziende in cassa integrazione, c’è anche la possibilità di licenziamento al termine della stessa, qualora il personale risultasse in esubero.
Starà quindi a ogni singolo individuo valutare e prendere le proprie decisioni in maniera autonoma e in base alle proprie necessità.