Questa è la storia di un bimbo che è morto in bici, a causa di un incidente: la responsabilità dell’accaduto sembra essere di un ragazzo di vent’anni.
Il responsabile della morte del bimbo è un ventenne che era sotto effetto di droga e senza patente. Il piccolo era sulla sua bici prima di essere investito da un’auto. Con molta probabilità stava raggiungendo il papà al ristorante che era gestito da lui stesso.
Il caso di un bimbo ucciso da un’auto: ecco il responsabile
Come accennato nelle righe precedenti, il 9 Agosto scorso un bimbo è stato ucciso, mentre era sulla sua bici, a causa di un’auto che l’ha investito.
Alla guida dell’auto c’era un ventenne, il quale essendo responsabile dell’incidente è stato messo a processo immediato.
Parliamo di Nour Amdouni: si chiama così il responsabile dell’accaduto che è stato messo in manette il 18 agosto scorso con l’accusa di omicidio stradale e non solo.
Poiché è fuggito via, senza prestare soccorso al bimbo, sarà processato con l’aggravante della fuga.
L’uomo ha infatti ucciso un bimbo di soli 11 anni Mohanad Moubarak che era sulla sua bici in via Bartolini e che molto probabilmente stava andando dal suo papà. Solo a pochi km si trovava il suo ristorante, infatti.
Altri dettagli del caso: cosa succederà al ragazzo responsabile
Il ragazzo dunque sarà messo a processo immediato. Questo è quanto stato deciso dal gip Tommaso Perna che ha accettato la richiesta del pm Rosario Ferracane, nonché il titolare dell’inchiesta. Il ragazzo sembra aver a sua disposizione ben 15 giorni per poter fare richiesta di essere processato attraverso il rito abbreviato.
Questo per poter ricevere lo sconto di un terzo sulla pena che dovrà scontare. Si sa per certo che al momento dell’incidente il ragazzo era drogato e infatti sembra aver preso cannabinoidi. Non solo, non aveva la patente e si era messo alla guida con un gesso alla gamba.
Le indagini hanno appurato che il ragazzo viaggiava a una velocità che non era al di sotto dei 90 km orari e che il ragazzo si è auto-denunciato a quattro ore dall’accaduto. Era tutto calcolato, insomma, per poter ricevere lo sconto tanto desiderato sulla pena che dovrebbe scontare.
Questo fa mette in rilievo la freddezza di questo ragazzo che ha tolto la vita a un bimbo.
Durante l’interrogatorio, di fronte al gip Fiammetta Modica, il 20enne ha ammesso l’accaduto, ma sostenendo di non aver visto il bimbo e di non essersi accorto di averlo travolto. Il gip Chiara Valori, che ha rifiutato la richiesta di mettere il ragazzo ai domiciliari, ha affermato come lo stesso non sia ancora consapevole di quello che è successo, dell’importanza dell’accaduto e della condizione in cui era mentre era alla guida dell’auto.
Un’auto che ha investito e ucciso un bimbo di soli 11 anni.