Bonus 1500 euro, soldi in più in busta paga: quali lavoratori ne beneficeranno

Arriva un bonus di 1500 euro per sostenere alcune spese riguardanti i lavoratori domestici che si assumono in famiglia. Si tratta di soldi in più, che permetteranno di affrontare meglio i costi per assumerli. Scopriamo nel dettaglio in cosa consiste il bonus 1500 euro!

Bonus 1500 euro
Bonus 1500 euro – imilanesi.nanopress.it

Sono tante le famiglie che hanno bisogno di assumere un collaboratore domestico per aiutare nelle faccende di casa quotidiane, per badare ai bambini, agli anziani e tanto altro. Per aiutarle ad assumere regolarmente badanti e colf, il governo ha messo in atto delle misure che hanno lo scopo di erogare alle famiglie che necessitano di lavoratori regolari degli aiuti economici.

Il 19 dicembre 2022 è stato approvato il Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso che comprende due misure per sostenere il lavoro che si svolge all’interno delle famiglie. L’obiettivo è rendere regolare il lavoro domestico, che solitamente viene svolto in maniera irregolare.

Dai dati emerge infatti una situazione allarmante: pare che oltre 780 mila lavoratori domestici su 1,5 milioni del totale svolgono il lavoro in maniera irregolare.

Il Piano prevede per le famiglie che mettono a carico un collaboratore domestico un bonus mensile, ma ci sono anche altri sistemi in atto come i voucher, mentre sull’indennità di accompagnamento sono previste delle restrizioni. Scopriamo cosa riservano le varie misure.

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Bonus 1500 euro – imilanesi.nanopress.it

Detrazione per chi assume collaboratori domestici

il bonus che si attesta intorno alle 1500 euro è un ulteriore bonus che viene riconosciuto alle famiglie che assumono un collaboratore domestico per aiutare nelle faccende in casa.

In realtà, esiste già una detrazione fiscale sulla contribuzione per chi assume badanti e colf, lavoratori che operano quindi nell’ambito domestico, che può arrivare a 1.549,36 all’anno al massimo.

L’importo del bonus è quasi pari alla cifra da spendere per pagare i contributi totali per un lavoratore domestico che lavora in una famiglia per 20 ore settimanali.

Il bonus riguarda però solamente i contributi di badanti o collaboratori domestici non conviventi e riesce a coprire appena venti ore alla settimana, che rappresentano circa il dieci per cento di quanto si spende per una persona che lavora per più ore presso le famiglie.

Bonus cultura, come funziona
Bonus – imilanesi.nanopress.it

Come funziona il bonus di 1500 euro

Come detto prima, poiché la detrazione riguarda appena il 15 per cento dei costi di un collaboratore domestico, e di gran inferiore a quella prevista in altri paesi, è stato introdotto un bonus di minimo 1500 euro che viene riconosciuto in base all’ISEE.

Il bonus ha dunque la funzione di permettere alle famiglie che assumono badanti e colf di pagare parte dei costi affrontati per il loro lavoro. Per calcolare l’importo del bonus bisogna presentare dei documenti e vengono tenute in conto anche le ore lavorative del collaboratore domestico.

Visto che viene assegnato in relazione all’Isee, il bonus assicura più vantaggi per le famiglie benestanti, che solitamente sono quelle che ricorrono maggiormente ai collaboratori domestici. In totale, il bonus si attesta intorno alle 1.550 euro come minimo.

Come predisposto dal Piano previsto per i tre anni prossimi, che vanno dal 2023 al 2025, il bonus deve essere erogato su base mensile, mentre per i percettori dell’indennità di accompagnamento sono previste alcune restrizioni.

Bonus di 350 Euro
Nuovo bonus di 1500 Euro a questi lavoratori – imilanesi.nanopress.it

Come funzionano i voucher per il lavoro domestico

L’introduzione dei voucher per i collaboratori domestici è un’altra misura che viene incontro alle famiglie che desiderano avvalersi dell’aiuto di badanti e colf. Il Piano predispone una riforma sulla gestione dei lavoratori domestici e per questo ripropone i voucher e ha reso più semplice il Libretto Famiglia, così da evitare che vi sia lavoro sommerso in ambito domestico.

Infatti, queste mansioni spesso vengono svolte in maniera irregolare, ovvero senza che i lavoratori vengano messi in regola, una pratica purtroppo molto diffusa e che va a discapito dei lavoratori. Invece, per quanto riguarda gli assegni di accompagnamento, nel Piano è stata definita una assegnazione più equa.

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