Andiamo alla scoperta del bonus 1911 euro sul quale potranno contare alcune donne. Ecco tutti i dettagli su questo argomento.
I contributi statali sono un modo per consentire ad alcune persone di riuscire a gestire meglio determinati momenti complicati. Viviamo tutti in un periodo di profonda inflazione e di forti rincari in ogni settore. Poter contare su alcuni bonus, quindi, potrebbe essere davvero molto importante.
I contributi sono rivolti, come accade nella maggior parte dei casi, non a tutti, ma solo ad alcune specifiche categorie di persone. Nel nostro articolo faremo riferimento ad alcune donne che potranno ricevere un importante contributo annuale. Il motivo? Ecco che ti spieghiamo tutto.
Nel nostro Paese, le donne potranno contare su alcuni bonus in rapporto al numero di figli presenti. Quale contributo riceveranno? Con quali tempistiche? Analizziamo il tutto nei dettagli, cercando di non destare alcun dubbio o perplessità. Scopriamo il bonus 1911 euro per le donne.
Bonus 1911 euro per le donne: ecco tutto quello che è fondamentale sapere
Una delle gioie più grandi nella vita di una donna è legata al fatto di mettere al mondo almeno un figlio. Momenti bellissimi e speciali che verranno ricordati da mamma e papà per tutta la loro vita. I mesi di gravidanza, l’ansia degli ultimi giorni d’attesa e poi finalmente il parto.
Come ovvio che sia, un figlio dovrà essere fatto crescere al meglio, senza che nulla venga lasciato al caso. Le spese aumentano, quindi, ma il tutto viene compensato dall’amore che si riceve in cambio. Purtroppo, però, non tutti possono permettersi di crescere in serenità un bimbo. Come fare?
Il tasso di natalità in Italia nell’ultimo periodo è sceso drasticamente. Le poche certezze che hanno alcune famiglie per il futuro spingono tanti a ritardare nel mettere al mondo uno o più figli. Altri, addirittura, sono costretti a rinunciare a questa grande gioia. Una situazione davvero spiacevole per tanti italiani.
Sono presenti, però, degli aiuti in grado di venire incontro alle esigenze di parecchie donne e famiglie titubanti. Ci riferiamo a dei bonus speciali in riferimento all’avere uno o più figli all’interno della propria famiglia. A cosa facciamo riferimento? Ecco tutto quello che c’è da sapere su questo argomento specifico.
Il bonus riservato a donne e famiglie, che cosa c’è da sapere? Ecco tutti i dettagli in merito
Fino a qualche tempo fa, ogni donna poteva richiedere un grande contributo mensile pari a 147,90 euro in caso di presenza di tre figli a carico. Un valido aiuto che poteva servire a far quadrare i conti a fine mese. Il tutto veniva ripartito in 13 mensilità. Dal 2022, però, le cose sono cambiate in tal senso. Che cosa è accaduto? Ecco tutti i dettagli in merito al bonus per le donne e per le famiglie in base a ogni figlio presente.
È stato introdotto un bonus universale, detto assegno unico, il quale consente a ogni donna di ricevere un bonus mensile in base a ogni figlio presente. A quanto ammonta la somma che sarà possibile percepire ogni mese?
Ogni donna riceverà un contributo compreso fra 50 e 175 euro al mese per ogni figlio minorenne presente nella propria famiglia. Si potrebbe superare, quindi, i 1900 euro annuali. Il contributo scenderà in una fascia compresa fra 25 e 85 euro fra i 18 e i 21 anni d’età del figlio. Da quella data limite in poi, infine, cadrà il diritto a ricevere questo bonus.
La somma esatta che potrà essere percepita mensilmente cambierà in base all’età del figlio, ma non solo. Molto, infatti, dipenderà anche dal reddito complessivo della famiglia. Le persone più bisognose riceveranno la somma massima disponibile per ogni figlio. Ci riferiamo a chi ha un reddito complessivo inferiore ai 15 mila euro annui. ISEE superiori a 50 mila euro all’anno, invece, comporteranno il bonus minimo di 50 euro.
In questo 2023, poi, ci sono anche altre importanti novità sull’assegno unico. L’aumento del bonus salirà del 50% durante il primo anno di vita del figlio. Inoltre, per le famiglie con 3 figli a carico, il bonus salirà al 50% per tutti i bimbi fino a 3 anni. Il reddito, però, dovrà essere inferiore a 40 mila euro annui.