Come funziona il bonus bagni 2023? Chi può ottenere lo sconto del 50% o del 75%? Andiamo a vedere.
Nel 2023, i privati che hanno intenzione di rinnovare i propri bagni hanno la possibilità di usufruire di due incentivi fiscali che coprono una parte della spesa complessiva.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito con una circolare che l’applicazione del bonus barriere architettoniche al 75% comprende anche i lavori di ristrutturazione fatti ad hoc sui servizi igienici.
Ora, approfondiamo i criteri specifici che devono essere soddisfatti per poter beneficiare di questo sconto.
L’Ente di raccolta, con circolare n. 17 del 23 giugno, ha fissato i parametri per l’applicazione del bonus barriere architettoniche previsto dal Decreto Rilancio.
Tale bonus, in vigore fino al 31 dicembre 2025, consente una detrazione del 75% su tutti i progetti edilizi volti a migliorare l’accessibilità degli immobili residenziali.
La gamma di migliorie ammissibili comprende l’installazione di montascale e ascensori per l’accesso ai bagni, nonché l’ampliamento delle porte e l’aggiunta di nuove pavimentazioni, sanitari e infissi.
Il bonus coprirà il 75% delle spese maturate, con un tetto massimo di 50mila euro, sia per le singole abitazioni che per gli appartamenti condominiali.
Questa assistenza finanziaria può essere scaglionata su un periodo di 5 anni o può essere ricevuta come sconto sulle fatture o tramite bonifico.
I privati che possiedono varie tipologie di immobili, tra cui monolocali e uffici commerciali, hanno la possibilità di richiedere il bonus barriera.
L’importo specifico dell’assistenza finanziaria fornita da questa sovvenzione dipenderà dalla classificazione della proprietà.
Per gli edifici unifamiliari l’importo massimo coperto è di 50.000 euro, mentre per gli edifici da 2 a 8 unità ogni unità immobiliare è ammissibile fino a 40.000 euro.
Infine, per gli edifici composti da più di 8 unità, la spesa massima consentita è di 30.000 euro per unità.
Un aiuto significativo per intraprendere la ristrutturazione del bagno nel 2023 è il Bonus Ristrutturazioni. Tale bonus, valido fino al 31 dicembre 2024, copre il 50% delle spese necessarie per la ristrutturazione della propria abitazione.
La detrazione fiscale per le spese fino al limite massimo di 96mila euro è scaglionata su un periodo di 10 anni, con rate di pari importo da rimborsare nell’ambito del rimborso IRPEF al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi.
Il Bonus Ristrutturazione, a differenza del Bonus Barriera, non comprende progetti che coinvolgono strutture non residenziali come uffici, capannoni industriali o garage.
Tale detrazione è applicabile ai proprietari di immobili che si assumono l’onere finanziario della ristrutturazione di immobili residenziali, comprese le case, le abitazioni unifamiliari e i condomini ad uso civile.
Il bonus ristrutturazioni si applica in particolare ad alcune categorie di migliorie bagno. Questi includono la manutenzione eccezionale per le singole unità o gli spazi comuni, nonché l’installazione di dispositivi di accessibilità per le persone disabili, come previsto dal programma bonus.
Tuttavia, le attività di manutenzione ordinaria come la sostituzione di sanitari, rubinetti o raccordi non possono beneficiare dello sconto.
Per usufruire della tariffa agevolata è indispensabile saldare i pagamenti tramite bonifico bancario indicando chiaramente la partita IVA dell’impresa incaricata della ristrutturazione.
Inoltre, è indispensabile ottenere la dichiarazione ufficiale di inizio lavori (Cila) dal comune di appartenenza, nonché fornire la dichiarazione dei redditi annuale e le informazioni catastali dell’immobile.